Un mercato che parla di nuovo italiano

Il mercato della Juve ha ripreso finalmente a guardare anche a giocatori italiani. Nell’estate 2016 tutti e sei gli acquisti portati a casa parlavano lingue straniere; in aggiunta furono ceduti Zaza e Padoin, forse non fenomeni assoluti, di certo due che i tifosi per vario motivo avevano imparato ad amare. Chi scrive lamentava un pochino questa esterofilia spiccata del mercato dello scorso anno, sottolineando come lo zoccolo duro della formazione bianconera sia sempre stato storicamente italiano, al punto da far poi spesso parlare di “ItalJuve” grazie ai tanti giocatori prestati alla Nazionale. Quest’anno invece una piccola inversione di rotta c’è stata, con gli arrivi di De Sciglio e Bernardeschi.

MATTIA DE SCIGLIO

Non è stato forse il nome più desiderato dai tifosi della Juve, ma il profilo del ragazzo milanese è di tutto rispetto e soprattutto con grandi potenzialità per il futuro. L’errore di molti è stato associarlo alla improvvisa e fulminea cessione di Bonucci, ma l’acquisto del classe ’94 ha tutt’altra valenza. Può giocare a destra e a sinistra come esterno basso, e con l’idea di abbandonare definitivamente la difesa a tre proprio per la partenza di Bonucci il ruolo torna ad essere cruciale. Non dimentichiamo che a inizio carriera venne considerato l’erede niente meno che di Maldini. Le ultime stagioni non sono state esaltanti complici qualche piccola complicazione fisica e un rapporto logorato coi tifosi, che sappiamo poter essere motivo di anche vistosi cali di rendimento a fronte di prestazioni in nazionale invece sempre piuttosto confortanti. Altra “accusa” che gli viene mossa, o meglio alla società, è il prezzo ritenuto troppo alto (12 milioni) per un giocatore considerato non di prima fascia, ma siamo sicuri che ritrovando sicurezza e prestazioni il suo valore potrebbe decisamente aumentare. De Sciglio è da sempre pupillo di Allegri, allenatore col quale espresse il meglio del suo calcio, e la prima uscita nella ICC contro il Barcellona ha dimostrato che il suo mestiere lo conosce eccome, eseguendo una diagonale perfetta a inizio secondo tempo a chiudere un’azione pericolosissima dei blaugrana sul lato opposto al suo. Diamogli tempo, ma il ragazzo è valido ed è ancora molto giovane, cosa che non si può pi dire di Lichtsteiner che non può più fare tutte le partite.

FEDERICO BERNARDESCHI

L’arrivo che a sorpresa invece sta scaldando e non poco i tifosi è quello del carrarese ormai ex numero dieci della Fiorentina Federico Bernardeschi. Pagato come un top player (40 milioni più bonus) ha dalla sua una serie di “bonus” che ai tifosi piacciono tanto. L’arrivo dalla Viola è già di per sé un punto a suo favore, comprese le dichiarazioni vere o presunte dei giorni scorsi in cui si augurava di ripercorrere le orme di Baggio. Dopo aver preso Higuain al Napoli e Pjanic alla Roma l’estate scorsa, l’arrivo di Bernardeschi da una rivale storica accende le fantasie. Ma anche la sua cifra tecnica aiuta ad aumentare la temperatura, al punto che nei sondaggi su internet la stragrande maggioranza degli juventini ha votato per assegnargli la fatidica “10” che per la seconda volta negli ultimi tempi era rimasta quest’anno senza padrone, dopo la partenza di Pogba e la decisione di Dybala di continuare col suo 21. Federico può essere un ottimo 10 per la Juve, anche nel significato più profondo di incarnare un giocatore chiave nel presente e nel futuro. Dopo Del Piero e il primo anno senza assegnazione, la maglia è stata due anni sulle spalle di Tevez e una su quelle di Pogba, poi un altro vuoto. Con Bernardeschi, se il ragazzo mantiene le promesse espresse fin qui anche con la nazionale under 21 (è stato uno dei migliori in assoluto all’ultimo Europeo di categoria) si può aprire un nuovo mini ciclo di identificazione della maglia con un giocatore.

È varo, sono arrivati anche Szczęsny, D. Costa e Bentancur, ma un mercato solo italiano non avrebbe senso e non sarebbe nemmeno possibile. Ma siamo molto contenti che siano arrivati questi due ragazzi a rinsaldare l’italianità della Juve, e che possono essere il futuro bianconero e azzurro per diversi anni.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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