Inaugurata la nuova stagione bianconera: è ancora Juve-Barcellona 103 giorni dopo il picco più alto della squadra di Allegri

Ancora una volta Juventus-Barcellona. È vivo nella mente il ricordo della Dybala mask e dell’esultanza liberatoria di Chiellini allo Stadium dopo il 3-0 inflitto alla corazzata di Luis Enrique, quest’ultima reduce proprio da una rimonta super ai danni del Psg. Ebbene, 103 giorni dopo ci risiamo. È la stessa partita in cui la squadra di Allegri ha espresso il miglior gioco della passata stagione che inaugura quella attuale. Certo, il risultato è diverso ma sicuramente non è quello che conta ad oggi. La cosa più importante era dare già qualche segnale positivo prima di una stagione che si appresta ad essere molto complicata, considerando il rafforzamento della concorrenza, con i bianconeri impegnati a ricostruire dopo le macerie di Cardiff.

MATCH DIVERTENTE MA CON UNA NOTA STONATA

Poche ore fa si sono infatti affrontate due formazioni reduci da un finale di stagione vissuto agli antipodi. Da un lato i blaugrana che, dopo l’eliminazione per mano proprio dei bianconeri, sono ripartiti sfiorando la Liga all’ultima giornata e conquistando la Copa del Rey. Dall’altra parte la Juventus: stagione super rovinata dallo sciagurato secondo tempo di Cardiff che ha minato qualche certezza. L’uscita di questa notte in fin dei conti è la prima dopo la finale di Champions quindi la ferita è ancora aperta. In ogni caso stiamo parlando del passato. Come ha già dimostrato coi fatti, la Juve nei momenti di difficoltà ha sempre trovato la forza di reagire e i presupposti per fare bene non mancano.

La parola quindi passa al campo. Pur essendo calcio di Luglio, i coraggiosi spettatori che hanno sfidato il fuso orario per vedere il match si sono goduti un bello spettacolo. Tuttavia non manca qualche nota stonata già alla presentazione degli undici titolari. D’accordo, stiamo parlando della prima uscita stagionale bianconera e quel che conta è testare il livello di preparazione della squadra. Oggettivamente però la disparità delle forze in campo è troppo ampia nel primo tempo. Il neo tecnico dei catalani si presenta infatti con le punte di diamante Messi e Neymar, “accontentandosi” di Paco Alcacer e risparmiando per la ripresa “il pistolero” Suarez. Allegri, al contrario, sfoggia il suo nuovo abito senza i vari Dybala, Higuain, Douglas Costa o Cuadrado dall’inizio. Stessa situazione, a parti invertite, nel secondo tempo. Nulla di male, per carità. Tuttavia sarebbe stato sicuramente più allettante osservare due grandi squadre, anche solo per qualche minuto, al massimo delle loro potenzialità. Evidentemente sarà destino che questo accada  in palcoscenici molto più importanti della modesta I.C.C..

NEYMAR FENOMENO E BARÇA CHE FA GIÀ PAURA

Il primo tempo, come era lecito aspettarsi, è tutto di marca blaugrana. I catalani possono già godersi (Psg permettendo) un Neymar che sembra non essere mai andato in vacanza. Il secondo gol è un’autentica meraviglia per gli occhi: da New York assicurano che ancora adesso Khedira e Asamoah si stiano domandando come sia riuscito a passare tra le loro gambe in quel modo. Sicuramente un giocatore ben diverso da quello ammirato poco tempo fa nel doppio match a Torino e a Barcellona. Oltre alla supremazia del funambolo brasiliano, Valverde potrà però apprezzare il fatto che già funzionino alla perfezione gli schemi tra i suoi giocatori. Ovviamente stiamo parlando di un sistema di gioco collaudato e solidificato nel corso del tempo. L’esempio è il primo gol: triangolazione Neymar-Alcacer che apre la strada al brasiliano per aprire le marcature. La nota positiva semmai è che sì, possono cambiare gli addendi, ma il risultato non cambia. Barça che fa già paura.

SONO SEMPRE DYBALA E CHIELLINI A PRENDERSI LA SCENA. INTANTO ALLEGRI ASPETTA I NUOVI

La reazione bianconera attesa nel secondo tempo non si fa attendere. La girandola di cambi al 60′ da una nuova linfa ad una squadra apparsa fino a quel momento in difficoltà e andata vicino al gol solamente con Mandzukic sullo 0-0. La nota più lieta è un Dybala subito pimpante ed in forma nonostante i pochi giorni di preparazione. “La Joya” ha infatti bisogno di prestazioni di questo tipo per chiudere definitivamente nel cassetto quel suo fantasma sceso in campo contro Ronaldo e compagni.

Suo l’assist per il gol del 2-1 di Chiellini. Un gol da un altissimo valore significativo. Dopo la partenza di Bonucci, i tifosi hanno individuato proprio lui come nuovo leader della difesa juventina. Un giocatore importante, che veste questi colori da 12 anni e che, forse, è passato troppo spesso in secondo piano se paragonato all’ingombrante personalità dell’ex numero 19. Dopo questo gol, “King Kong” ha fatto suo il pallone per riportarlo a centrocampo, continuando ad annuire come per dire: “Adesso ci penso io”. Una sicurezza indispensabile in attesa di un grande colpo anche in difesa.

Capitolo nuovi acquisti. Incolore le prestazioni di Bentancur e Douglas Costa, ancora alle prese con nuovi schemi e stili di gioco. In difesa De Sciglio ha alternato cose buone ad altre sbavature: Suarez per lui è aramaico antico, non riesce mai a chiuderlo; decisiva invece la chiusura nel finale su Arda Turan. Il migliore tra i nuovi è sicuramente Szczesny: molto attento e reattivo, tanto che chiude la contesa a reti inviolate. Allegri intanto aspetta i nuovi e avrà sicuramente risposte più chiare nelle prossime uscite. Una però ce l’ha già: questo deve essere l’inizio di un nuovo cammino vincente che riporti a notti come quella di 103 giorni fa. Basta solo cambiare il finale.

 

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