Italia-Germania, 11 anni fa: ritorniamo a Berlino!

Sarà che questocalciomercato al momento non entusiasma. Sarà che certe emozioni sono ancora così vive, nonostante gli anni trascorsi. Sarà che ancora oggi rivedendole certe immagini trasmettono brividi. Pelle d’oca. Perché il 4 luglio non è un giorno qualunque. E non per l’Indipendence Day a stelle e strisce. Non è uno di quei giorni estivi che scorre via maledicendo il caldo e le zanzare. Bensì perché tutti gli italiani ritornano inGermania, esattamente alWestfalenstadion. Perché il 4 luglio del 2006 l’Italia si apprestava a disputare una delle partite più belle della sua storia.

Siamo una squadra fortissimi

Perché quella estate noi bianconeri la stavamo passando nel peggiore dei modi. Con il fantasma diFarsopoli che preannunciava qualcosa di irripetibile nella storia dellaJuventus. Ma allo stesso tempo c’erano ben cinque giocatori dellaVecchia Signora tra i 23 convocati da misterMarcello Lippi. Era l’estate del tormentone diChecco Zalone, di quelSiamo una squadra fortissimi che milioni di italiani canticchiavano salvo poi preferire un altro motivo. Un’altra colonna sonora più meritevole per quello che gliAzzurri avrebbero conquistato di lì a poco. Una sinfonia più rock quella deiThe White Stripes con Seven Nation Army. Quel susseguirsi di sillabe così semplice che non fa altro che alimentare altri dolcissimi ricordi.

Notti magiche

Chiediamo perdono a Gianna Nannini e adEdoardo Bennato se prendiamo in prestito il loro splendido inno dedicato adItalia 90. Sarà che giungevamo a quella partita dopo aver agilmente sconfitto l’Ucraina. Sarà che la sfida contro laGermania è l’appuntamento più sentito. Ma quella sera si respirava elettricità nell’aria. Una Nazione intera mai così unita davanti ai propri beniamini. Allo stadio, al di fuori dell’impianto oppure semplicemente davanti al proprio televisore, sopra al proprio comodissimo divano. C’era il tricolore come protagonista indiscusso. Ed un azzurro che incoraggiava per quella che sarebbe stata una sfida da dentro o fuori. Si affrontava la favorita. I padroni di casa. Quei tedeschi che etichettavano noi italiani sulle prime pagine dei giornali con i soliti sciocchi luoghi comuni “Pizza, Mafia e Mandolino”. Insomma tutti i presupposti per viverenotti magiche.

Andiamo a Berlino

Sarà che imparare le formazioni a memoria è qualcosa di fantastico. Forse è ancora più bello ricordare a memoria la telecronaca di quella serata. L’Italia va vicina al gol conPerrotta. Nel primo tempo sembriamo i padroni del gioco. Nella ripresa invece la sensazione è che la benzina sia proprio finita ma Cannavaro eBuffon ci tengono a galla. Non bastano 90 minuti per decretare un vincitore. Sono quelle partite interminabili. Dove ogni esito crea ansia, accelerazione del battito, emozioni a crepa pelle. I supplementari iniziano con il palo diGilardino, proseguono poi con la traversa diZambrotta.“È una maledizione!” invece è solo l’inizio di un sogno. Di un disegno divino che dopo 11 anni torna ancora a farci gioire. Perché successivamente avviene quello che tutti conosciamo già. Perché successivamente abbiamo assistito forse ad una delle partite più emozionanti della storia della nostraNazionale. Perché successivamente ascoltiamo la migliore colonna sonora da 11 anni a questa parte:“Palla tagliata, messa fuori c’è Pirlo, Pirlo, ancora Pirlo di tacco… tiro… gol… Grosso, gol di Grosso! Manca 1 minuto! Incredibile! Siamo sopra e manca 1 minuto”e poi“Arriva il pallone e lo mette fuoriCannavaro! Poi ancora insiste Podolski…Cannavaro!Cannavaro! Via il contropiede conTotti, dentro il pallone per Gilardino…Gilardino la può tenere anche vicino alla bandierina, cerca l’uno contro uno,Gilardino… dentroDel PieroDel Piero gol! Alex Del Piero! Chiudete le valigie, andiamo a Berlino, andiamo a Berlino!”.

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