Juve divisa tra il sogno tripletta e l’incubo Leverkusen

Si è parlato, dopo la prima vittoria contro il Monaco, che questo era un mese in cui la Juve è chiamata a vincere tutto. Se in Champions League non ci sono stati problemi, in campionato sono arrivati due punti nelle ultime tre gare, e adesso la Roma si trova a -4 (possiamo aggiungere il Napoli a -5). Un crollo in campionato che, a due giornate dal termine, non fa dormire bene gli scaramantici, ma che non butta giù gli ottimisti. La stagione della Juventus a questo punto è come il classico bicchiere riempito a metà: può essere mezzo pieno o mezzo vuoto. In attesa di capire quanto si riempirà (o svuoterà) il bicchiere, analizziamo quale sia l’ipotesi peggiore, la più inenarrabile delle conseguenze che questo turbinio di emozioni tristi e contrastanti possa scatenare: vi narriamo la straordinaria sfiga del Bayer Leverkusen.

TUTTO VERO

Nel 2002 a fine aprile, il Bayer Leverkusen ha la possibilità di infilare il triplete, impresa mai riuscita ad una squadra tedesca. Butt, Ballack, Neuville, Lúcio; tutti credono nel successo: basterebbe una sola coppa per togliersi di dosso quella nomea tanto insopportabile di perdenti. Il campionato, dominato in lungo e in largo, viene perso alla penultima giornata in quel di Norimberga: sconfitta e sorpasso decisivo del Borussia Dortmund. L’ultima giornata vede un arrivo a tre per il titolo, la vittoria con l’Hertha Berlino è inutile e il secondo posto sa di sconfitta. Ci sono ancora due coppe da portare a casa, ma la legge di Murphy è chiara: se qualcosa può peggiorare, lo farà. La finale di coppa contro lo Schalke 04 è un disastro, e sono quelli di Gelsenkirchen a festeggiare: 4-2 risultato finale. Rimane solo il grande sogno, quello che nessuno ha mai assaporato prima nella provincia di Colonia: la Champions League. Ma a Glasgow, è il Real Madrid ad alzare la coppa col 2-1 firmato Raul e Zidane; le aspirine possono giusto prenderne una.

Ecco, appunto: l’ultima partita era contro il Real di Zidane. La scaramanzia è d’obbligo.

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