La credibilità da riguadagnare: bisogna fermare Strootman

Impossibile non soffermarcisi. La Roma ha perso il derby della Capitale, consegnando, difatti, lo scudetto alla Juventus. Il trionfo bianconero che, oramai, dipende soltanto dalla matematica, ma l’episodio accaduto quest’oggi a ridosso del 45′ è da segnalare con circoletto rosso. Non è possibile che Strootmann la passi liscia: è un affronto al gioco del calcio.

SIMULAZIONE STROOTMAN – IL FATTO

Siamo alla fine del primo tempo e la Lazio è in vantaggio per 1-0 grazie al gol di Keita. Nel frattempo, Orsato non ha concesso un calcio di rigore netto per fallo su Lukaku. Ma non è questo il punto. Gli arbitri sono umani e possono sbagliare; indurli in errore, però, è da vili ed è contro l’etica dello sport. Kevin Strootman, però, non la pensa così e, sul gong della prima frazione, simula un contatto con Wallace e induce Orsato a concedere il penalty. Non era facile notare, dal vivo, la caduta senza contatto dell’olandese, ma le immagini, in seguito, parleranno chiaro.

SIMULAZIONE STROOTMAN – IL VIDEO

Non è un contatto dubbio. Non è nemmeno una caduta accentuata. È una chiara simulazione: Wallace non tocca mai Strootmann, il quale salta e sulla sua faccia si nota una smorfia di dolore. Dolore? Ma di cosa? Non c’è stato nessun tocco! Assurdo.

IL CASO MEDIATICO KRASIC

Da quando non c’è in Serie A una squalifica per simulazione? È facile: dal caso Krasic. Ricordate il processo mediatico che venne fatto al serbo, reo di essersi lasciato cadere in area di rigore? Tre giornate di squalifica e la nomea di simulatore. Per giorni si parlò di lui fino a quando, effettivamente, fu fermato. Ci auguriamo, pertanto, che Strootman riceva lo stesso trattamento.

GUADAGNARSI LA CREDIBILITÀ

La domanda che ci facciamo è: avrebbe credibilità un sistema in cui Strootman non venisse squalificato per tre giornate? No, attenzione. Non si parla di Roma, della lotta scudetto/secondo posto, dei poteri forti o di tutti i discorsi fatti da malati mentali che puntano a minare la veridicità dei risultati delle competizioni calcistiche. Parliamo di un giocatore di calcio che cerca palesemente di fregare tutti: arbitro, avversari, spettatori di parte e non. In un istante, in pochi millisecondi, Kevin Strootman ha cercato di mandare a quel paese tutta la bellezza di uno sport. Può essere concessa una cosa del genere? Non può esserlo, non si può accettare. E quindi, caro Tosel, tutti noi amanti del calcio ti facciamo una richiesta: squalifica Strootman. Fallo per quelli che, di domenica, cambiano il loro umore a seconda del risultato di una partita di calcio: noi non ci stiamo a farci rovinare la nostra passione da chi, come il centrocampista della Roma, ha dimostrato di non amarla.

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