Gigi Buffon, fenomenologia di un capitano… e di un presidente

La fenomenologia di un buon capitano deve, essenzialmente, rispettare tre grandi qualità: carisma in campo, grande tecnica ed eccellente sportività. E i tifosi juventini, bisogna ammetterlo, sono sempre stati abituati molto bene, e sicuramente non si tratta di un caso: Scirea e Del Piero, per citare i più noti e, probabilmente, coloro che son riusciti più facilmente a far breccia nel cuore dei tifosi, sono stati dei capitani che definire impeccabili sarebbe riduttivo. Andato via Alex, la fascia è finita – com’è giusto che sia – sul possente braccio di Gigi Buffon, che, senza girarci troppo intorno, sta portando avanti il proprio compito con una diligenza esemplare.

FUTURO IN PRESIDENZA

Tutti vorrebbero compiere più primavere possibili senza veder invecchiare il proprio corpo, ma si tratta di una speranza estremamente remota: le qualità tecniche, dunque, prima o poi svaniranno… ma ciò non vale per quelle umane. Pertanto, non è inverosimile ipotizzare (e auspicare) che il numero uno dei numeri 1 possa continuare ad esser influente anche in una nuova veste, ossia levandosi i guantoni ed indossando un vestito più elegante.

Occorrono pochi ingredienti, ma essenziali: carisma, cultura (e Buffon legge e studia moltissimo) e proprietà di linguaggio, mista ad una mai banale schiettezza (è sempre un piacere ascoltare la sua opinione sui temi cruciali del mondo del calcio). Ed una spunta grande così per tutti e tre gli aspetti. Tratti indispensabili per un leader vero, di un dirigente ancor più che di un allenatore. Buffon da nuovo Nedved? Perché no: la Juve non si fa mai sfuggire profili di tale calibro (basti pensare al nuovo ambasciatore Andrea Pirlo).

1000 PRESENZE: CHAPEAU!

Torniamo, però, per un attimo al campo: Italia-Albania di domani sera sarà un match dal sapore speciale per il portierone bianconero, che taglierà il traguardo delle mille presenze in carriera in match ufficiali. Si tratta del secondo giocatore italiano a riuscire nell’impresa dopo Paolo Maldini, che si è, poi, fermato a quota 1028. Colui che, nella storia, ha giocato più di tutti è l’inglese Peter Shilton, un altro portiere, che comanda con 1377 presenze: al momento, è inarrivabile. Buffon resta, però, una delle più riuscite dimostrazioni che il duro lavoro è il migliore amico della gloria eterna: già, perché uno sportivo – e un uomo – del genere non potrà mai esser dimenticato.

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