Minacce all’arbitro Davide Massa dopo la partita Juventus-Milan

Davide Massa, l’arbitro di Imperia che dirige in Serie A, è stato minacciato dopo la partita Juve-Milan. È un’indagine riservata della Digos ad occuparsi delle intimidazioni che hanno raggiunto il direttore di gara, finito nel mirino dopo le decisioni che hanno caratterizzato l’esito dell’incontro. Ecco quanto riportato da “La Stampa”.

DUE EPISODI INTIMIDATORI

Sono due i messaggi che riguardano Massa, entrambi recapitati presso la sezione provinciale dell’Aia di Imperia. Il primo è una telefonata anonima in cui una persona parlava in italiano ma con un intercalare probabilmente camuffato. Il secondo invece è una lettera minatoria, anche questa anonima. I fatti sono stati riferiti alla polizia che si è immediatamente attivata. A sottolineare la gravità della situazione è il contenuto delle intimidazioni.

Chi le ha fatte conosce elementi molto precisi della vita dell’arbitro imperiese: contengono riferimenti alla sua vita lavorativa e privata e anche alla famiglia. Il contenuto è chiaramente tenuto sotto stretto riserbo. Gli inquirenti valuteranno l’attendibilità delle minacce e nel frattempo si stanno muovendo su più fronti. Da una parte hanno già individuato l’origine della chiamata telefonica acquisendo il traffico in entrata alla sezione dell’Aia di Imperia. Dall’altra hanno sequestrato la lettera che sarebbe stata girata ai periti per rilevare eventuali impronte digitali e tracce biologiche

LE INDAGINI

Per il momento non sarebbero stati presi provvedimenti a tutela di Davide Massa o dei suoi familiari anche se la questione sarà probabilmente al centro del comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico della prefettura. Già in passato qualche decisione arbitrale presa da Massa in campo era stata oggetto di critiche e contestazioni ma non si era mai configurata una simile sequenza.

Della vicenda sarebbe stata informata anche la procura della Repubblica. La Digos avrebbe attivato una serie di fonti informative nell’ambito del tifo organizzato, nelle frange più estremiste che anche sui social network avevano preso di mira l’operato del direttore di gara di Juventus-Milan. L’obiettivo è quello di individuare il o i responsabili che rischiano una denuncia penale per minacce e anche si essere sottoposti ad un provvedimento di Daspo.

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