Juve, fai la grande. Una partita per volta

Ieri il verdetto: la Juventus affronterà il Barcellona nei quarti di finale di Champions League. Ormai il dado è tratto, non si può più fare niente. Già ieri sono state dette tante parole su questo match, quasi dimenticandosi che la doppia sfida si svolgerà praticamente tra un mese. Ed è questo l’errore che non deve commettere la Juve.

PRIMA LA SAMP

Perché è proprio questo il rischio: pensare con troppo anticipo al Barcellona, dimenticandosi del resto. Ma il resto significa un campionato ancora da vincere. E domani la Juventus sarà di scena in uno dei campi più difficili della Serie A, lo Stadio Marassi di Genova (dove la banda Allegri, tra l’altro, è già caduta 3-0 contro il Genoa). Sarà dunque fondamentale lasciare da parte il sorteggio di ieri e concentrarsi solo sul campionato. Anche perché poi ci sarà la pausa per le Nazionali, e tenere il vantaggio di almeno 8 punti sulla seconda sarebbe di vitale importanza.

DOPPIO NAPOLI E POI IL SOGNO

Neanche la pausa per le Nazionali, poi, potrà far fare voli pindarici ai bianconeri, chiamati alla doppia sfida di campionato e Coppa Italia a Napoli (2 e 5 aprile). Due partite che si presentano da sole e che, dunque, non possono essere affrontate sotto gamba. La prima il 2 di aprile, sfida che potrebbe portare la Juventus davvero a un passo dalla conquista del sesto Scudetto consecutivo. La seconda (mercoledì 5 aprile) che, invece, darebbe alla banda Allegri il pass per la finalissima a Roma. Concluse queste due partite, siamo sinceri, il calendario sembra strizzare l’occhio ai bianconeri: partita in casa contro il Chievo nella partita pre-Barcellona, trasferta a Pescara per la gara di ritorno. Due gare in cui Allegri potrà gestire bene la rosa per preparare la squadra alla doppia sfida da sogno di Champions.

Ieri il verdetto e l’euforia. Adesso serve solo la proverbiale ‘calma e gesso’ che fa di una buona squadra un grandissimo team. Siamo sicuri che la Juventus lo sia, ma ora il giudice insindacabile sarà, come sempre, il campo.

Simone Calabrese

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