La partita di Dani Alves: sempre presente in fase offensiva, è attento anche in difesa

Una Juventus poco brillante, le fatiche di Coppa si fanno sentire sia mentalmente che fisicamente, riesce a strappare solo un punto alla Dacia Arena contro una tenace Udinese che mette in difficoltà Dani Alves e compagni soprattutto sfruttando la propria fisicità.

SPINGE MOLTO – Il terzino brasiliano della Juventus è uno dei migliori nella sfida in Friuli, dimostrando ancora una volta la netta crescita sia fisica che tattica negli schemi di Allegri. In difesa Dani Alves copre bene dalla sua parte, soprattutto i buchi che nel primo tempo Cuadrado lascia sulla fascia destra agli inserimenti della mezzala sinistra di turno dei padroni di casa. L’ottimo Samir, terzino della squadra di Del Neri, viene relegato in particolare alla marcatura a uomo sul colombiano della Juventus e Dani Alves può dedicarsi con disinvoltura ad attaccare la sua zona di competenza. Numerose volte solo sulla fascia, viene servito poco dai compagni bianconeri che preferiscono giocare su Cuadrado che spesso fa un tocco di troppo sbagliando i tempi della giocata, piuttosto che cercare l’uno-due col verdeoro in appoggio. Grazie alla spinta del numero 23 juventino nascono le uniche due potenziali occasioni della Juventus nella prima frazione di gioco: un tiro proprio del capitano del Brasile e un contropiede che Khedira non concretizza, non riuscendo a crossare in mezzo all’area di rigore.

CERCA LO SCAMBIO VELOCE – La Juventus macchinosa di Udine cerca di scardinare la difesa di casa in primis con i cross di Cuadrado e Alex Sandro che però diventano facili preda degli attenti centrali locali. Non fanno eccezione i traversoni di Dani Alves: su sei tentativi dell’istrionico terzino, solo uno va a buon fine. E’ tra i pochi che cerca sempre di velocizzare il gioco con tocchi di prima così come chiede Allegri, oltre al gioco palla a terra. Il carioca esegue 58 passaggi in tutta la gara, sbagliandone 6, preferendo il tocco corto, come detto, e il dialogo coi compagni, in particolare l’appoggio a Dybala (ben 20 i passaggi all’argentino) e a Cuadrado, due che parlano la stessa lingua tecnica di Dani Alves e che giocano sulla fascia di competenza di quest’ultimo.

TOSTO NEI CONTRASTI – L’ex Barcellona è solido nei contrasti, vincendo 4 tackle su 5 (foto sopra. Fonte: Stats Zone), il migliore dei bianconeri, recuperando 6 volte la sfera, secondo solo a Chiellini. Segno evidente che la forma fisica è ormai recuperata. Nella ripresa continua a spingere, infatti il pareggio nasce da un fallo di Perica proprio su Dani Alves. Viene però, anche nel secondo tempo, sfruttato poco nonostante sia spesso solo per ricevere palla in attacco. Così, per limitarne le discese, Del Neri chiede alla squadra di appoggiare lungo, oltre che su Zapata, anche su Perica che va a giocare costantemente sul brasiliano della Juve, che soffrirà molto i palloni alti sul giovane friulano, non riuscendo mai a contrastare il fisico della punta di casa. Infatti, solo quando Allegri sposterà Pjaca a sinistra e Mandžukić a destra per andare a saltare con il suo connazionale, Dani Alves torna a farsi vivo in attacco. Nel complesso una buona gara per il nativo di Juazeiro che finalmente sembra tornato su discreti livelli.

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