Lippi: “La Juve tra le favorite non è un’eresia. Dybala? Lui come Sivori. E su Allegri…”

“La Juventus tra le favorite della Champions? Non è un’eresia”. Marcello Lippi, 4 finali e una Coppa dei Campioni con i bianconeri, ci crede. La svolta tattica di Max Allegri, con le tre punte più Pjanic e Cuadrado può essere la mossa decisiva per arrivare a Cardiff.

RIVOLUZIONE 4-2-3-1: “ALLEGRI TECNICO INTELLIGENTE…”

“Avevo detto: Max ci sta pensando” – dichiara Lippi nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport “Ha in mente da tempo Dybala, Mandzukic e Higuain assieme, come le grandi d’Europa che schierano tutte tre attaccanti. Ma è andato oltre aggiungendo un quasi attaccante, Cuadrado, e un centrocampista offensivo, Pjanic. L’ha fatto bene, a piccoli passi. Preparando gradualmente la Juve alla seconda parte della stagione, quella della Champions. Allegri agisce con estrema intelligenza, non tutti i tecnici lo fanno.

Alcuni credono di dover lasciare subito la loro impronta nella loro squadra cambiando moduli, sistemi e situazioni consolidate. Così invece la indeboliscono. Allegri è arrivato al 4-2-3-1 con i tempi giusti. All’inizio non aveva senso abbandonare il 3-5-2. Juventus tra le favorite? No, non è un’eresia. La squadra è sicuramente cresciuta. Sarebbe sbagliato dire che, essendo arrivata in finale nel 2015, adesso che è più forte vincerà: un’equazione forzata. Ma ci sono segnali importanti”.

GAP RIDOTTO

Le altre “big” d’Europa non sono più irraggiungibili: Intanto una cosa su cui insisto: l’autostima e la convinzione che si acquistano giocando grandi partite contro grandi squadre. La Juve ha ormai compiuto questo percorso: il Borussia, il Real, il Bayern che l’anno scorso ha recuperato per miracolo, lo stesso Barcellona che se girava diversamente poteva anche perdere la finale. E poi un altro particolare molto importante: le favorite non sono più “impossibili” come un tempo.

Il Barça rischia l’eliminazione, il Bayern ha stravinto con l’Arsenal che però non è un test decisivo… La Juve ha un centravanti che segna a ogni partita, Dybala che mi ricorda Sivori, Mandzukic che si esalta nel nuovo ruolo. E poi Buffon, la difesa e Marchisio che sono sempre certezze. Il modulo ha retto anche contro squadre forti come l’Inter: non credo Allegri rinuncerà proprio con il Porto. I quattro davanti ci saranno, magari farà girare un centrocampista”.

VIALLI-DEL PIERO-RAVANELLI

Domanda scontata: analogie con la Juve campione nel ‘96 e con il tridente VialliDel PieroRavanelli? Tante. Soprattutto nell’atteggiamento, nella mentalità. Ma una differenza sostanziale: la mia aveva tre grandi attaccanti ma anche tre centrocampisti veri. Deschamps, Conte e Sousa, che oggi sono c.t., tecnico vincente ed emergente. Hanno imparato da me? Può darsi qualcosa, ma soprattutto hanno imparato dalla loro esperienza”. Però in casa Juve si litiga… “Non sono problemi questi. Ma segnali di forte personalità di giocatori che vogliono essere sempre protagonisti.

Senza dimenticare che storicamente, alla Juventus, certi atteggiamenti sono poco tollerati dalla società e dai senatori, molto ascoltati nello spogliatoio. I momenti di tensione sono inevitabili, ma i giocatori hanno stima del loro tecnico e, chiedendo scusa, dimostrano di aver capito l’errore. E’ successo anche a me. Con Vieri, e con Ravanelli: ricordo un suo gesto, ma nelle interviste io dissi che si rivolgeva a un amico in tribuna… Un allenatore ha il polso della squadra e non c’era motivo di pensare che ci fosse gente scontenta: anche perché vincevamo sempre“.

SU DYBALA….

Allegri potrebbe lasciare i bianconeri a fine stagione: “Se Max avesse la percezione di non essere gradito non resterebbe: ma credo che questo sia l’ultimo dei pensieri della Juve e suo, in questo momento. Per ora pensano solo al sesto scudetto che li farebbe entrare nella leggenda e alla Champions che è fattibile”. Dybala potrebbe essere ceduto come Pogba? Mi sembra che la situazione sia molto diversa, che ci sia un rapporto forte tra Dybala e la Juve, confermato ogni giorno. Le grandi sono interessate, ma credo non si ripeterà un caso Pogba. Sono sincero: quando vedo Dybala rivedo Sivori. Ha la stessa cattiveria, la stessa classe, gli stessi spunti geniali nei momenti decisivi. D’altra parte se dici Sivori dici tutto. Sono fatti della stessa pasta”.

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