Perdere non è sempre un problema

La quarta sconfitta in campionato della Juventus riapre le solite polemiche: una squadra meno affamata, che non ha imparato dalle ultime sconfitte e che ancora non ha una sua precisa identità di gioco. Affermazioni che lasciano il tempo che trovano, prossime a scomparire appena la Juve inanellerà la solita striscia positiva e tornerà ad essere vista come l’ammazza campionato.

È davvero un dramma questa sconfitta?

Non lasciatevi ingannare da chi dichiara la Juve in crisi appena subisce una sconfitta da una squadra entrata in campo per fare la partita della vita, né da chi vede già conquistato il sesto scudetto consecutivo quando tutto gira bene. Come spesso accade la verità sta nel mezzo. La Juventus quest’anno può perdere una battaglia, è dimostrato, ma la guerra? Questo è tutto da vedere, quel che è certo è che ad oggi la Juve quella guerra la sta ancora vincendo. E non siate troppo pretenziosi, dopo anni di dominio assoluto un campionato più sofferto non può che far aumentare il valore di un eventuale vittoria finale. Inoltre perché non smettere di fare i tifosi medi e gioire del fatto che forse il livello del campionato italiano si è finalmente alzato? La stessa Juventus trarrebbe giovamenti da questo aspetto, sia d’immagine che, conseguentemente, economici.

Una sconfitta che fa bene

Veniamo allo specifico, ad oggi. Un’altra sconfitta bianconera cosa può dire di nuovo? Nulla, forse solo che quest’anno, come accennato sopra, la Juve può perdere una gara singola. E non veniamo a dirci che una sconfitta può fare bene alla squadra perché alla quarta in campionato, a cui si aggiunge quella di Doha, qualcosa in più sarebbe potuto cambiare. No, il titolo del paragrafo non è sbagliato: questa sconfitta può fare bene, ma indirettamente. Già, perché il messaggio che passa è che quest’anno si possono scippare i 3 punti alla signora, e se prima farlo poteva significare gloria per metà della stagione ora non è più una missione tanto impossibile e da celebrare. Può essere questo aspetto allora ad evitare che chiunque giochi contro la Juventus sfoderi la tanto citata “partita della vita”, a rendere un po’ più effimera la prospettiva di gloria che deriverebbe dal battere la Juve. Se così fosse, qualsiasi avversario che non usasse il 110% contro i bianconeri difficilmente potrebbe sopperire alla differenza di tasso tecnico con i campioni d’Italia. Che dire, speriamo che questo messaggio passi con la stessa facilità con cui passano quelli che additano la Juve come una squadra in crisi. E se non passasse pazienza, la Juve di certo non deve dipendere da queste cose. Per tutto il resto, aspettiamo la fine del campionato.

Marco Pusinanti

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