Dal 2017 vorrei… fegati nuovi per chi se lo è spappolato

A Natale si è più buoni, lo si dice in continuazione e allora sarà così. Natale è finito, a dire il vero, ma siamo ancora nel pieno dei festeggiamenti e delle abbuffate e quest’aura di bontà aleggia ancora nell’aria. Visto che lo juventino si contraddistingue anche per il suo buon cuore, dal 2017 vorrei non solo vittorie e trofei per la Juventus, ma anche pensare agli altri. Quale regalo migliore per gli anti-juventini se non un fegato nuovo di zecca?

La sconfitta in Supercoppa non ha minato l’ottimo 2016 bianconero, ma ha dato voce a chi non apettava altro. Durante il resto dell’anno, però, non si sono udite solo voci e chiacchiericci da bar dello sport, ma anche frequenti schioppettii: rumore tipico dei fegati di chi non riesce proprio a farsene una ragione, di chi non è in grado di reagire sportivamente alle vittorie del più forte e del più tenace.

Dal 2017 vorrei…

Conte…un fegato nuovo per Radja Nainggolan, calciatore che arde dalla voglia di vincere lo scudetto con la Roma e non perde occasione per ribadire il suo odio verso i colori bianconeri. Non verrebbe mai alla Juve, per carità, meglio vincere un trofeo alla Roma che dieci alla Juventus. Certo è che se alza la cresta solo in conferenza stampa e poi sul campo gioca come sempre ha fatto negli scontri diretti, scomparendo letteralmente, quell’unico trofeo non sarà facile da vincere. Con un fegato nuovo, però, potrebbe riuscirci.

Un fegato nuovo anche per De Laurentiis e Sarri – allora facciamo due fegati, d’altronde abundandis in abundandum, come diceva qualcuno – che ancora ce l’hanno con la Juve per “l’affaire Higuain”. Una clausola rescissoria, lo sanno tutti, mica si mette per farsela pagare sull’unghia, si mette così, per folklore. Ma poi, che se ne fanno di Gonzalo se il Napoli già così ha il gioco più spettacolare del mondo, tanto da far pensare ai giocatori del Real Madrid di dare forfait? Solo un dettaglio i sette punti di svantaggio dalla prima nonostante una partita in più.

Un fegato nuovo a Galliani e Berlusconi che lasciano in dote alla proprietà cinese l’ultimo trofeo vinto: la Supercoppa Tim che, come abbiamo enunciato in un editoriale pre-partita, è la coppa più prestigiosa dell’universo… solo se non la vince la Juve. Tra statistiche cervellotiche dell’ormai ex DG rossonero e ultime sentenze del Cavaliere che parla di arbitri senza cognizione di causa, il Milan sembra essere diventato l’ultimo paladino della giustizia, l’ultima speranza per il calcio italiano fagocitato dal mostro bianconero, una creatura dalle sembianze lovecraftiane. Ma se i risultati dicono: Milan 33, Juve 42, forse al mitico duo non resta altro che appellarsi al famoso motto: la speranza è l’ultima a morire.

Un fegato nuovo a tutti i giornalisti che usano la professione per scaricare le frustrazioni di una vita sulla Juventus. Juve in crisi, gioco da Lega Pro, calciatori scontenti, allenatore in fuga, proprietà che non sa che pesci pigliare, i soliti aiutini, gli avversari che si scansano. La lista è lunghissima e mostra pienamente lo stado di disfacimento dei loro fegati.

Buoni sì, ma fessi no

Ebbene, siamo buoni e dal 2017 chiediamo tutti questi nuovi fegati, ma la bontà non deve essre scambiata per ingenuità. Sappiamo benissimo che un regalo così misericordioso non sarebbe ricambiato, sappiamo anche che chi sparla della Juve lo farà sempre e comunque perché fa comodo, fa audience, crea alibi. Quindi, sì, dal 2017 vorrei un fegato nuovo per tutti costoro, ma solo per sentire tanti altri schioppettii nuovi di pacca, rumore tipico degli anti-juventini e delle vittorie bianconere.

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