Dal 2017 vorrei la consacrazione definitiva dei nostri giovani

“L’unico consiglio che mi sento di dare – e che regolarmente do – ai giovani è questo: combattete per quello in cui credete. Perderete, come le ho perse io, tutte le battaglie. Ma solo una potrete vincerne. Quella che s’ingaggia ogni mattina, davanti allo specchio.” Parafrasando (e scomodando) Indro Montanelli non potremmo trovare frase più azzeccata per i nostri cristallini: da Rugani a Pjaca, passando per Lemina, Sturaro e Kean. Ah già, c’è pure Dybala.

Daniele Rugani, il difensore dalle buone maniere

In attesa dei possibili botti di mercato, la Juventus ha già costruito in casa il suo futuro. L’ha fatto con Daniele Rugani, partito ragazzino alla volta di Empoli e tornato pienamente maturo dalle parti di Torino. Adesso il difensore nativo di Lucca classe ’94 è un punto saldo per la difesa di Allegri. L’auspicio è che possa difendere ad altissimi livelli la porta bianconera per tanti altri anni.

Marko Pjaca, la mina vagante

Per Marko Pjaca il discorso prende ben altre sfumature. Cresciuto tra le file della Dinamo Zagabria e divenuto una pedina importante per lo scacchiere di Čačić ad Euro 2016, viene acquistato dalla Juventus nell’estate 2016. Il ragazzo, classe ’95, di talento ne ha da vendere, anche se qualche infortunio di troppo ha limitato il croato in questo inizio di stagione. Nelle poche apparizioni in bianconero, Marko ha mostrato la sua esplosività, il suo cambio di passo repentino che lo rendono tra le migliori promesse del panorama mondiale. Il tempo è dalla sua parte: ventuno anni e tanti, tanti margini di miglioramento. Ci divertiremo, Marko.

Mario Lemina e quell’etichetta scomoda

Il padre putativo del gabonese, classe ’93, è di certo El loco Bielsa. E’ l’allenatore argentino ad esporlo alla vetrina del grande calcio. Proprio in un amichevole contro la Juventus, Mario Lemina manda fuori di giri i bianconeri, che, poco dopo, lo acquisteranno. Dotato di grande dinamismo e forza fisica, Lemina deve fare i conti con una pesante eredità. Forse per l’accento, forse per la capigliatura stramba, la gente vede nel gabonese il degno erede di Pogba. Proprio per questo la tifoseria pretende tanto da lui. Il gol con l’Atalanta dimostra che può realmente esserlo, ma un ventitreenne, qualche volta, deve esser anche lasciato libero di sbagliare.

Sturaro e quella mania europea

Per il centrocampista ligure, anch’egli classe ’93, le buone maniere esistono relativamente. Il suo compito è quello di rubar palla, l’aggressività e la grinta sono le sue maggiori peculiarità. Schierato titolare a sorpresa di Allegri contro il Real Madrid, Stefano Sturaro è tra gli attori principali del fantastico (e tragico) film che porta a Berlino. Sturaro sa farsi valere anche in zona offensiva, ed il gol al Bayern è la ciliegina sulla torta dei suoi due anni in bianconero. Con la speranza che la coppa dalle grandi orecchie possa finalmente alzarla, Stefano Sturaro noi lo teniamo stretto, e con lui i suoi pregi ed i suoi limiti tecnici.

Moise Kean, un normale ragazzino del nuovo millennio

Il ragazzo vercellese non è come tutti gli altri. Perché Moise Bioty Kean la storia l’ha già scritta a soli 16 anni ha già scritto la storia, diventando il primo giocatore del nuovo millennio ad esordire in Serie A ed i Champions League. Sedici anni sono pochi per promettersi il futuro, ma se il ragazzino classe 2000 dovesse mantener fede alle sue promesse, tra qualche anno potrebbe far la fortuna della Juventus. Il ragazzo si farà, anche se ha le spalle strette; quest’altro anno giocherà con la maglia numero (3+4=) sette.

Ah, c’è anche Dybala tra i giovani

 

Con l’argentino ogni superlativo potrebbe risultare superfluo. La Joya a soli 23 anni ha già preso per mano la sua Juventus. E anche se dall’estero inizia a farsi sentire qualche sirena, la Juventus ha le idee ben chiare. Dybala rappresenta il presente ed il futuro per i bianconeri: privarsene potrebbe essere peccato mortale.

L’auspicio per il 2017 è che questi giovani talenti possano definitivamente consacrarsi. I successi della Juventus, futuri ed attuali, passano per i loro gol, assist, salvataggi sulla linea, contrasti vinti. Il tempo è dalla loro parte, la Juventus pure.

E come il vino scorre copioso la notte di capodanno, così le loro speranze di arrivare in vetta. 

 

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