La riforma sulla nuova Champions’ rischia di saltare

Durante la scorsa estate, la Uefa aveva approvato una riforma per il massimo torneo europeo, rivoluzionando notevolmente la Champions’ League.

Tale revisione dell’attuale torneo prevedeva che la Spagna, la Germania, l’Inghilterra e soprattutto l’Italia avrebbero avuto ben quattro squadre rappresentanti e partecipanti al torneo, ossia le prime quattro classificatesi in campionato, senza dover passare preliminarmente per i play off, ma accedendo direttamente alla fase a gironi.

Tuttavia, stando a quanto afferma oggi Marca, la Uefa dovrebbe riunirsi la settimana prossima per decidere se modificare o sospendere questo nuovo format che sarebbe entrato in vigore dalla stagione 2018/2019.

QUALI SONO I MOTIVI DEL RIPENSAMENTO?

Tra le cause del ripensamento, riportate dal quotidiano spagnolo, ci sarebbero: da un lato le pressioni delle leghe minori, chi in tale nuovo assetto rischierebbero di finire ai margini della competizione, trovandosi in una Champions’ dal carattere fortemente elitario, in quanto favorirebbe sicuramente i club più grandi; dall’altro ci sarebbe un motivo più tecnico, legato alle dinamiche istituzionali della federazione sportiva stessa.

riforma
Ceferin, nuovo presidente Uefa

In pratica, la riforma trattata è stata approvata sotto la presidenza ad interim, ossia di passaggio,  di Ángel María Villar, a due sole settimane dalle elezioni. Quest’ultime hanno, poi, messo alla guida della federazione continentale lo sloveno Aleksander Ceferin, con cui il clima e lo spirito riformatore sembrerebbe essersi attenuato.

Di sicuro, una modifica o addirittura una sospensione della riforma non rappresenterebbe una buona notizia per l’Italia e la Serie A, la quale attualmente è costretta a mandare, a causa del ranking, due sole squadre con accesso diretto e una tramite i play off, che, quest’anno, non hanno permesso alla Roma di partecipare al massimo evento sportivo europeo.

La speranza, dunque, per la Figc resta quella di rinnovare il format, con la possibilità di aprire nuove opportunità ai club italiani e dare una spinta decisa al nostro calcio.

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