Oltre la tattica e il talento: la Juve ha bisogno di Marchisio a pieno regime

La Juventus, nonostante il doppio primato in Champions e campionato, vince ma non convince. Questo era quanto poteva dirsi dei bianconeri alla vigilia della sfida di Marassi. Una situazione, certamente, non piacevole per le altissime aspettative; la maschera dei punti conquistati, nonostante tutto, rappresentava un paradossale punto di forza: una squadra che vince pur non esprimendosi al meglio. Il risultato di Genova ha però accesso un allarme, come è lecito che sia. Ma l’esame di coscienza deve tener ben presente l’obiettivo: migliorarsi e vincere; infatti il rischio sarebbe pervenire ad un disfattismo in grado di produrre un pericoloso immobilismo. Per oltrepassare il momento difficile, la prima cosa da fare è recuperare gli infortunati. Uno in particolare.

Metronomo

Il recupero più importante, con quello di Dybala, è quello di Claudio Marchisio. L’inserimento del marchisiocentrocampista sta avvenendo in modo, ovviamente, graduale e prudente. Ma la sua presenza è imprescindibile nello scacchiere tattico della Juventus. A testimonianza di ciò, è eloquente il dato relativo alla media punti del team bianconero. Con il Principino in campo, la media punti juventina raddoppia. Le vittorie non sono altro che la logica conseguenza delle buone prestazioni che la squadra riesce ad offrire con Marchisio a scandire i tempi del successo. Un mediano moderno: fluidificante dai piedi delicatissimi, Claudio è fondamentale anche nella funzione di frangiflutti. Il blackout sofferto a Genova è sembrato figlio da un lato di una scarsa famelicità e dall’altro della mancanza di un reale punto di riferimento. Il torinese ha le caratteristiche, l’esperienza e la personalità in grado di sopperire a tutte queste problematiche.

Alternative

Il ruolo ha avuto parecchi interpreti, Allegri vede Hernanes come la vera alternativa all’azzurro. Il brasiliano è hernriuscito ad offrire delle prestazioni sufficienti, ma, spesso, soffre i ritmi elevati. Spesso è troppo compassato nella gestione del pallone, finendo per rallentare l’intera manovra che non riesce a trovare sbocchi ulteriori. Le difficoltà si sono evidenziate clamorosamente nel match contro il Genoa. I rossoblù hanno infatti basato la partita sul pressing e sulla corsa, con il risultato di annullare completamente l’apporto di Hernanes. Stessa situazione si era già vissuta contro il Milan, in occasione della seconda sconfitta in campionato, quando Kucka non lasciò lo spazio ed il tempo di ragionare al regista juventino. Un buon giocatore, ma che può essere messo facilmente in difficoltà; per questo non può paragonarsi a quanto Marchisio è in grado di apportare alla causa.

Spirito

Il fattore tecnico non è, però, l’unica ragione a rendere Marchisio una pedina fondamentale dello scacchiere. Infatti il numero 8 incarna lo spirito della Juventus. La voglia di fare sempre meglio. La mentalità vincente e famelica di cui si sta sentendo la mancanza in questo momento della stagione. Come testimoniato dall’altro grande assente, Paulo Dybala che si disse impressionato dalle parole di Claudio nel corso del viaggio di ritorno da Berlino, piene della voglia di vincere la coppa al tentativo successivo. Il Principino fece capire all’argentino cosa vuol dire giocare nella Juventus. Non resta che attendere il ritorno in campo dello spirito e del talento di questi due campioni.

 

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