Cara Juventus, la Dea è proprio quello che ci vuole

Per una Juventus incerottata, ammaccata e con il morale sotto i tacchi, quale avversario migliore nella prossima giornata se non la rivelazione del campionato? L’Atalanta di Gian Piero Gasperini ha dimostrato di essere un osso duro per chiunque e per la Juventus non ci poteva essere avversario migliore.

NUMERI. L’atteggiamento della Juventus nell’ultima gara è sembrato l’atteggiamento di chi è sceso in campo credendo di essere già campione d’Italia e si è scontrato, burrascosamente, con la realtà. L’Atalanta ha collezionato 28 punti in 14 giornate, è la terza forza del campionato dietro solo la Juve e la coppia Milan-Roma appaiate al secondo posto e a pari punti con la Lazio. Come sempre i numeri non mentono mai ma, mai come in questo caso, sono solo la punta dell’iceberg. La squadra bergamasca è un gruppo di giovani ed esperti organizzati e allenati magistralmente da Gian Piero Gasperini. Molti i giovani che si sono messi in mostra tra le file dei bergamaschi: Caldara in difesa, Gagliardini e Kessiè a centrocampo e Petagna in attacco. Sarebbe banale parlare di singoli, come il papu Gomez, in una squadra che gira alla perfezione e mantiene il suo segreto in un concetto tanto semplice quanto essenziale nel calcio: “l’organizzazione collettiva”. Nel calcio niente è frutto del caso, l’Atalanta sta raggiungendo questi risultati grazie al lavoro di molti anni a partire dal settore giovanile, da sempre uno dei migliori in Italia e palestra di vita e di calcio di numerosi calciatori italiani e non.
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PERFETTA. Sono molteplici le ragioni che inquadrano l’Atalanta come la rivale perfetta in questo momento per la Juventus, apparsa forse un po’ presuntuosa ma sicuramente giù di tono nell’ultima uscita con il Genoa. I bianconeri avranno di fronte una squadra che non ha nulla da perdere, con la testa libera e con un’organizzazione e un’umiltà senza eguali, al momento, nel nostro campionato. La Juventus avrà una bella gatta da pelare, avrà anch’essa voglia di riscattare la brutta figura di Marassi e di riprendere il cammino in campionato con una vittoria che gli consenta di guardare alle prossime sfide, come quella decisiva con la Dinamo Zagabria in Champions, con maggiore serenità e consapevolezza. I bianconeri saranno chiamati ad una prova di forza, visti gli infortunati, e come sempre dovranno dimostrare ancora una volta che la fame non è finita e che l’appetito vien mangiando.

Aristide Rendina

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