Rubinho: “Il genoa si esalta con le big. Buffon? Mentalmente è un fenomeno”

Rubens Fernando Moedim, meglio noto come Rubinho, torna a parlare da doppio ex alla vigilia di Genoa-Juventus. Con i bianconeri solamente due presenze in quattro anni, ma quattro scudetti e sopratutto un peso importante in chiave spogliatoio. Con la maglia del grifone 96 presenze in tre anni. Juventus favorita al Marassi? Non secondo Rubinho: il Genoa si esalta contro le big. Nella penultima vittoria del grifone contro la signora, Rubinho difendeva la porta genoana. Fu un 3-2 con gol di Palladino sul finale. Resta quello uno tra i più bei ricordi del portiere brasiliano. Domenica Rubinho sarà neutrale: che vinca il migliore.

Voglia di ritirarsi? Non ancora. E poi sulla Juve

“Mi alleno ogni giorno in Brasile, aspetto l’occasione giusta. In estate mi contattò lo Spezia, poi non se ne fece nulla”. 

“Il segreto dei bianconeri è la mentalità vincente, la voglia di vincere a tutti i costi. Sono convinti della loro forza e non sanno cos’è la paura per gli avversari. Però nessuno è imbattibile: quando il Genoa gioca in casa contro le big dà il massimo. Sarà una gara tosta ma divertente”. “Giocando con Buffon, ciò che impressiona di più è che mentalmente è un fenomeno. Ha una forza interiore incredibile, una rabbia “buona” che non finisce mai. Gigi fa la differenza con la testa, ma anche fisicamente è ancora mostruoso”. “Il Genoa deve temere Higuain, che può far male a chiunque. Poi c’è Khedira, bravo negli inserimenti. Marchisio ha un gran tiro, Bonucci può farti gol su ogni corner”.

Quel 3-2 alla Juve, giocava anche Juric

“Fu una partita combattuta ed esaltante, con tanti episodi anche sforubinhortunati, come il rigore per loro. Ma noi avevamo una grande forza fisica e mentale, potevamo battere chiunque. Quel giorno abbiamo fatto noi la parte della Juve”. “Ivan era un amico, ci vedevamo spesso ad Arenzano, anche con le famiglie. In campo era un gran rompiscatole, ma per gli avversari: correva come un matto. Aveva una visione già da allenatore: giocare con lui era come avere Gasperini in campo con noi. Ivan non era un fenomeno ma capiva al volo ciò che il mister gli chiedeva”.

Perin può essere il vice Buffon, Pavoletti sfortunato

Mattia si è dimostrato molto forte e affidabile in questi anni. In azzurro, con Gigi davanti, ha avuto poche opportunità. Ha avuto degli infortuni che lo hanno penalizzato e poi è esploso Donnarumma. I due si giocheranno il posto da erede di Buffon dopo il mondiale 2018″. “Mi ha impressionato Rincon, un leader. Pavoletti è forte, ma troppo sfortunato. Mi piace anche il mio connazionale Edenilson. Simeone mi ha sorpreso per il suo fiuto del gol”. “Genoa è casa mia. Un mio ritorno? Mai dire mai”.

 

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