Pjaca vs Dybala: i rotti che tanto mancano alla Signora

“Vivere il calcio come un’arte”. Da questa frase si può tranquillamente estrapolare l’Allegri-pensiero e la sua filosofia di gioco: il pallone è un pennello, i piedi dei calciatori fanno il resto. Disegnando traiettorie precise, sinuose e accattivanti, hanno il compito di dare vita al gioco e, di esso, farne un capolavoro. Gli artisti della Signora sono tanti al momento, ma due sono assenti: il 20 e il 21.

SIGNORA SPUNTATA

Sono quelle assenze che pesano e che fanno la differenza, sia in termini quantitativi che qualitativi. E su questo secondo punto sarà bene soffermarci: perché, se è vero che una coppia d’attaccanti formata da Gonzalo Higuaín e Mario Mandžukić fa invidia un po’ a tutti, soprattutto in Italia, è vero anche che in due non è possibile completare un reparto. Questo perché, nelle buone prove disputate insieme nel recente periodo, si è notata però la pesantezza di avere due prime punte, seppur con caratteristiche diverse e dotate di grande eclettismo, contemporaneamente in campo. Senza tralasciare il fattore stanchezza accumulata, determinante in questa fase della stagione, la mancanza di due seconde punte come la Joya e Pjaca si sente soprattutto per il loro estro, la loro freschezza e inventiva. Doti, queste, che in pochi possono permettersi ed essere in grado di sfruttare.

IMPREVEDIBILI

L’assenza in contemporanea di uno dei due “piccoletti” ad affiancare le prime punte fa sì che la Signora soffra di una qualità che non può mancare: la propria imprevedibilità. Dybala ha ampiamente dimostrato quanto sia in grado di creare, da un momento all’altro e in qualsiasi zona del campo egli si trovi, riuscendo a cavare fuori da situazioni intricate i compagni o addirittura risolvendo le partite con perle tecniche sopraffine. Marko parla più o meno la stessa lingua dell’argentino, semplicemente fino ad ora parecchia sfortuna e l’inserimento graduale gli ha impedito di esprimersi a pieno. Eppure, nei pochi frangenti giocati, ha dimostrato di saper essere una vera e propria spina nel fianco per i propri avversari. La velocità, la capacità di vedere lì dove per molti c’è il buio, e le incommensurabili doti tecniche sono una fonte di gioco vera e propria per la Juventus. Perché, quando non è il centrocampo a brillare per inventiva e propositività, sono gli attaccanti che possono accendere la miccia con una scintilla improvvisa. E ad oggi, i due che più sono in grado di farlo tra i bianconeri, sono fermi ai box.

dybala-juveudinese

Questa breve riflessione può ulteriormente aiutare a comprendere le difficoltà del gioco juventino: il bel calcio lo si costruisce tramite i meccanismi di squadra e le invenzioni dei singoli. Fino ad ora, in un gruppo quasi nuovo, in tanti hanno dovuto ambientarsi e calarsi in una nuova realtà. I due genietti dell’attacco non hanno ancora mostrato, ognuno per un motivo diverso, il loro potenziale. Col loro ritorno sarà altra Juve. Perché per un capolavoro c’è bisogno degli artisti giusti.

 

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