Mario Mandzukic: più di un attaccante, un talismano

Dopo una fase fortemente calante in cui era stato criticato fortemente dalla tifoseria Mario ha rincominciato a segnare; e quando segna, la Juve vince.

Più di un semplice attaccante

È innegabile: ad inizio stagione Mario stava attraversando un periodo mandukicdifficilissimo, forse il più difficile da quando è arrivato in Italia.
Contro l’Inter mister Allegri aveva puntato sulla coppia “pesante” con risultati scarsi, per essere gentili. Il dualismo con “mister 90 milioni” Higuain lo aveva messo in ombra, almeno sotto il profilo realizzativo. Mario comunque non ha mai mollato, stando attenti alle sue prestazioni si vede che comunque l’attaccante croato è mostruoso in fase difensiva, come sempre.

Si perchè Mario non è la tipica prima punta, lui torna, va a difendere, crea la prima linea di pressione sul portatore di palla avversario. È un attaccante moderno. Ora che pare essersi affinata l’intesa con Higuain, i risultati si sono visti: il pipita sta in avanti lasciando a Mario l’incombenza della difesa e lui ben volentieri obbedisce.

Il lungo digiuno di Mario

Con questa definizione dei ruoli, pare sia arrivata anche una nuova consapevolezza ed una nuova tranquillità nello stare in campo: Mario è ritornato a segnare e tutta la squadra ne ha beneficiato, sotto forma di sonanti punti in classifica perchè nelle 11 gare in cui Mario è andato a segno infatti, la Juve ha sempre vinto. Una sorta di talismano bianconero, se trovasse la continuità sarebbe il migliore acquisto di gennaio possibile.
Non deve essere stato facile per lui digiunare dal gol per oltre 700 minuti prima della rete contro la Sampdoria perchè sì, Madzukic torna a difendere, recupera palla e pressa, ma è prima di tutto un attaccante. Ed un attaccante di gol ci vive e Mario non fa eccezione. Ora che ha fatto pace con la rete e ha trovato il giusto feeling con il suo compagno di reparto, il mondo juventino può aspettare Dybala un po’ più tranquillamente.

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