La partita di Lichtsteiner: spinge poco ed è meno attento del solito in difesa

Era una gara da vincere a tutti i costi per la Juventus di Max Allegri quella contro il Chievo e i ragazzi del tecnico toscano non hanno deluso le sue aspettative. L’allenatore livornese schiera nuovamente la difesa a quattro, con Lichtsteiner e Alex Sandro terzini, Benatia e Barzagli (poi sostituito da Bonucci) centrali di difesa. Il centrocampo, inizialmente a tre con Pjanić, Hernanes e Sturaro, diventa a quattro con Cuadrado in fase difensiva, mentre in fase offensiva, il colombiano dà una mano a Mandžukić e Higuain.

POCA SPINTA SULLA FASCIA – A beneficiare di più del modulo sono i due registi juventini Pjanić ed Hernanes che giocano più vicini facendo meno fatica nel recupero palla e restano così più lucidi in fase di costruzione. Si vede poco, invece, Lichtsteiner che, a differenza dell’altro terzino bianconero Alex Sandro, non spinge mai in avanti. Lo svizzero gioca la sua quinta partita da titolare e non brilla. Più bloccato del solito in difesa, fa mancare il suo apporto in attacco, soprattutto in termini di cross al centro. In tutto l’incontro ne arriverà soltanto uno dalle parti di Higuain. Mancano anche le sovrapposizioni del pendolino elvetico, che raramente detta il passaggio al compagno di fascia Cuadrado, con il quale scambia molti palloni ma sempre con passaggi corti (foto sotto. Fonte: Stats Zone) e senza mai proseguire nella corsa.

gara-licht

Sintomo, forse, anche di una forma ancora non ottimale, visto che Lichtsteiner è costretto a uscire a cinque minuti dal termine per crampi. Una rarità per il terzino bianconero, giocatore abituato a macinare chilometri su chilometri nei precedenti cinque anni a Torino e che in questa stagione sta trovando meno spazio. Inoltre, Lichtsteiner rischia poco il passaggio in avanti e quando lo fa non gli riesce.

DISTRATTO IN CHIUSURA – Dal punto di vista difensivo, Lichtsteiner si limita al compitino in fase di appoggio, scaricando spesso la palla dietro per Benatia. Bravo nel recupero della sfera (ben otto i palloni conquistati), risulta il migliore dei bianconeri a questa voce. L’elvetico, però, si mostra meno attento del solito in marcatura. Bene una chiusura in diagonale nella ripresa su un potenziale contropiede del Chievo, ma col passare dei minuti diventa poco lucido. Regala un pallone sanguinante a Hetemaj  con un disimpegno, tentando un passaggio al centro per Pjanić dal quale, sugli sviluppi rapidi dell’azione, nasce un’occasionissima per Castro sventata dal solito Buffon. Malissimo al 65’, quando con la Juve sbilanciata in avanti su una verticalizzazione dei veronesi, Lichtsteiner si fa infilare dal taglio alle spalle di Pellissier, cercando poi di recuperare sull’attaccante lanciato a rete e commettendo il fallo da tergo sul centravanti avversario che costerà l’ammonizione a se stesso e il rigore del pareggio a Madama. Esce all’84’ in preda ai crampi per Dani Alves, ma la prestazione di Lichtsteiner non ha convinto come altre volte. Più luci che ombre per lo svizzero, a differenza del resto della squadra juventina, sembrata in ripresa dal punto di vista fisico.

Impostazioni privacy