Fare di necessità virtù: Mario Mandzukic, il vizio del gol pesante

Il momento in cui il sinistro di Higuain si è insaccato in rete, in Juventus – Napoli, è stato rispettato l’appuntamento che il destino aveva segnato. Ma il Pipita non sarà l’unico attaccante che può dire di aver incontrato il fato. Infatti il caso ha concesso un’occasione anche all’altra punta juventina. Mario Mandzukic è chiamato, domani, a dare il suo pesantissimo contributo. L’infortunio di Dybala, verosimilmente, gli concederà una chance da titolare in una di quelle partite di cui si nutre il croato. Match importanti, che possono segnare snodi stagionali.

CORSI E RICORSI

Era già capitato alla Juve di Allegri. Partite importanti da disputare e infortuni pesanti come fardelli da sopportare. In realtà, non tutto il mal viene per nuocere, tanto che un handicap può essere tramutato in vantaggio. Nel corso Mario Mandzukic e Alvaro Moratadella passata stagione, l’esempio lampante è la sciagurata partita di Monaco. Una Juventus orfana di Dybala e Mandzukic (che non era al meglio, pur essendo presente) aveva la necessità di una grande prestazione nel fortino dell’Allianz Arena. La partita di Cuadrado e Morata, i sostituti dei titolari, fu da incorniciare. Sappiamo come è andata a finire; ma negli occhi rimane vivido il ricordo di una cavalcata coast to coast, dalla propria area a quella avversaria, con cui lo spagnolo mise il colombiano in condizione di battere a rete.

OCCASIONE

Mandzukic non avrebbe nulla da dimostrare, la sua carriera parla per lui. Ma lui è fatto così, è un vincente. Così, se il caso gli concede l’occasione di giocare titolare, è difficile pensare che possa farsela sfuggire. Spirito di sacrificio e voglia, uniti ad un senso del gol da vero killer. Occorreranno tutte le migliori qualità della punta per portare a casa la qualificazione agli ottavi, domani sera contro il Lione. Proprio da un suo gol è nato l’ultimo successo bianconero allo Stadium. Tiro al volo su (splendido) assist di Pogba che trafisse Hart, dando l’illusione, poi smarrita in quel di Siviglia, di aver archiviato la pratica primo posto nel girone.

TERMINOLOGIA

La Juventus è stata ormai ampiamente definita da tutti una “grande squadra”. Per onorare una tale nomenclatura è opportuno quanto necessario che venga accantonato il concetto di titolarità. Perché è lecito che il genio di Dybala trovi tempi e spazi congeniali alla sua grandezza; perché è sempre un azzardo far sedere una macchina da gol, come Higuain, in panchina, non collocandola nel suo habitat naturale: l’area di rigore. Ma sarebbe altrettanto sbagliato etichettare la sana cattiveria del numero 17 come una semplice riserva. Ci ha abituato a gol pesanti, domani servirà una zampata delle sue.

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