La partita di Khedira: accorto in copertura, si limita negli inserimenti

Una Juventus cinica condanna alla sconfitta un Napoli ben messo in campo ma non troppo incisivo e che finisce così a -7 in classifica dai bianconeri. Il bel gioco non abita ancora sotto la Mole, soprattutto a centrocampo la squadra di Allegri fa fatica e la palla tra i piedi di Khedira e compagni si muove troppo lentamente, almeno fino all’ingresso di Marchisio che accende la luce.

POCHI INSERIMENTI – Nel primo tempo i padroni di casa soffrono troppo il pressing napoletano, giocando spesso palloni indietro per i difensori centrali, con Bonucci vero regista juventino. Hernanes si fa vedere poco, ben marcato da Mertens in prima battuta e Diawara in seconda, ma anche Pjanić e Khedira latitano. Il bosniaco sarà impalpabile per tutto il tempo che resta in campo, il tedesco invece, nel corso dei minuti riesce a rendersi utile alla squadra grazie alla sua intelligenza tattica. Infatti, il numero 6 bianconero non sta sicuramente attraversando un gran momento di forma fisica, limitando moltissimo quegli inserimenti che erano risultati letali ad inizio campionato per gli avversari. Sia nell’appoggiare i compagni in avanti che nel rientrare in difesa, non riesce a cambiare passo, sembrando piuttosto affaticato. Un solo contrasto tentato in tutta la gara ne è la prova.

BENE NEL RECUPERO PALLA – Il teutonico, rispetto ad altre gare, gioca più vicino ad Hernanes, così da rendere la mediana almeno più solida e ordinata, coprendo le linee di passaggio avversarie. Infatti Khedirapur restando prevalentemente nella zona destra del centrocampo juventino, preferendo appoggiarsi con tocco corto a Lichtsteiner e Barzagli, si muove anche sull’altro fronte della zona centrale del campo (foto sotto. Fonte Stats Zone).

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Il suo apporto nel match si sente soprattutto in fase difensiva e nel recupero palla (dieci in totale, il migliore dei bianconeri), mentre in attacco le sue iniziative sono ridotte al minimo sindacale: pur ricevendo diversi passaggi da Cuadrado, non restituisce quasi mai il pallone al colombiano per l’uno-due, appoggiando corto per i compagni di reparto. Bellissima l’imbucata nel primo tempo per Higuain che mette l’argentino davanti a Reina, ma sarà l’unica verticalizzazione riuscita al tedesco in tutto il match.

FORMA DA RITROVARE – Nella ripresa la Juve alza i ritmi, in maniera particolare quando entra Marchisio al posto di un ectoplasmico Pjanić e anche Khedira ne giova. Il Principino cambia letteralmente la squadra, prendendola per mano e guidandola nei ritmi di manovra, così l’ex Real Madrid riesce a trovare gli spunti giusti pure in fase offensiva. Proprio grazie al classico inserimento del centrocampista di Stoccarda nasce il gol decisivo di Higuain, che raccoglie una respinta della difesa partenopea per anticipare il tentativo di Khedira di andare a segno imbeccato dallo stesso centravanti, castigatore del suo recente passato. Una partita sufficiente per il tedesco, che deve ritrovare quanto prima la forma migliore affinché il recupero di Marchisio sia graduale e l’azione juventina più fluida.

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