Grinta e anima, un centrocampo di quantità: Pjanic unica nota dolente

Un reparto tanto bistrattato, ma che dà linfa vitale alla Juventus a ogni partita. Sì, perché risulta evidente che, con l’assenza di Marchisio, il centrocampo della Juventus pecchi in qualità, ma il reparto di mezzo fa un lavoro indicibile a ogni partita e tiene praticamente attaccati difesa e attacco. Un centrocampo di quantità, che si trasforma radicalmente con l’ingresso del Principino, che mette ordine in mezzo al campo.

LAVORO DIETRO LE QUINTE

Il centrocampo della Juventus ha operato un lavoro spkhediraorco, dietro le quinte, che non risalta agli occhi quando si vede la partita, ma che è fondamentale per non soccombere, soprattutto quando il pressing degli avversari, come quello del Napoli, è asfissiante e non ti permette di giocare. Fondamentale, dunque, è stata la partita di Sami Khedira, apparso in queste settimane in scarsa forma, ma capace di recuperare ben 10 palloni in un match così
complicato contro un’avversaria così importante. Allo stesso modo, con una pressione così alta, un errore sarebbe potuto essere devastante per i bianconeri: ebbene, il tedesco non ne ha persa nemmeno una. Encomiabile, così come il lavoro di Hernanes; il brasiliano non riesce ancora a dare grande qualità, ma anche lui mette l’anima in campo, corre e cerca di dare sempre il suo supporto. Non sarà Marchisio, ma questa volta gli applausi sono tutti meritati.

MARCHISIO E STURARO

sturaro-juventus-agosto-2015-ifaE quando Allegri pesca dalla panchina, a servire la Juventus
arrivano altri ragazzi che in campo, oltre al talento, sputano fuori tutto il sangue che hanno in corpo. Claudio Marchisio è stato il jolly che ha permesso di dare un po’ di qualità a un centrocampo che aveva problemi da questo punto di vista, ma soprattutto ha dimostrato di essere tornato per davvero: difesa della palla da 10 e lode, un cagnaccio sulle gambe degli avversari. Sta per tornare a essere il titolare indiscusso.

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Dall’altro lato, Stefano Sturaro. L’ex Genoa entra in campo oramai da qualche partita, e ogni volta che lo fa, non delude mai. Corre praticamente per tre, lo si trova su ogni lato del campo e pressa fino allo sfinimento. Raramente si vede un giocatore che entra quasi sempre dalla panchina, così motivato a dare sostegno alla propria squadra. Un centrocampo, in definitiva, che mette in campo tutto e che meriterebbe gli applausi solo e soltanto per questo.

LA NOTA DOLENTE

L’unica nota dolente della mediana bianconera in quel di Juve-pjanicNapoli è stata Miralem Pjanic. Il bosniaco si accende a intermittenza e, quando lo fa, risulta essere molto pericoloso. Il problema è che sembra che giochi svogliato, non dimostra la grinta che mettono in campo i compagni. Molto probabilmente, come spiegato da Allegri nel post-gara, il bosniaco era semplicemente stanco, ma quanto fatto ieri, semplicemente, non basta. E’ tempo di adeguarsi al gruppo.

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