Lione-Juve, le pagelle dei bianconeri: il destino di Gigi e la metafisica di Cuadrado

Come dicevamo? La Champions è fatta di episodi. Lione è la sintesi perfetta di questo postulato. Buffon para qualunque cosa: al limite del paranormale. E Cuadrado, poi, supera quel labile limite. Ma ecco le pagelle dei bianconeri.

Le pagelle

buffon

BUFFON, 9 – Libro sacro del calcio, capitolo uno: il destino è l’essenza del fenomeno. Gigi è la dimostrazione: silenzio. Tre miracoli, tre fendenti alle critiche.

BARZAGLI, 6.5 – Solido, annulla praticamente Lacazette e disinnesca Fekir. La sua calma sfocia all’improvviso in fiumi impetuosi di fisicità.

BONUCCI, 5 – Inizia bene: sontuoso in impostazione. Poi l’ingenuo rigore concesso macchia la serata. E l’uno-contro-uno perso con Fekir costringe Lemina al fallo da rosso.

EVRA, 6 – L’esperienza di Patrice si vede nei dettagli. Come la sua capacità di adattamento al nuovo ruolo: tiene la posizione, non rischia mai. E quando c’è da chiudere, è attento.

DANI ALVES, 5 – Meno fronzoli, più sostanza: a volte, esagera in preziosismi. Tra lui e il pasticcio c’è solo Buffon. Il rischio era cancellare quanto fatto in avanti. Come il lancio per Cuadrado. (BENATIA, sv – Messo dentro alla fine per evitare pericoli).

KHEDIRA, 5.5 – Fisicamente non è al meglio. Anzi: è impalpabile. Ordinato, ma non incide. E sarebbe servito. (STURARO, sv – Entra, caricato a mille da Allegri, per dare fisicità. Ritorno in Champions).

LEMINA, 4.5 – Lo ripetiamo? Sì: il ruolo non è suo. Lo declina secondo le sue doti, ma non basta. Non sembra neanche sicuro di sé: troppi errori sciocchi, come il secondo fallo da giallo.

PJANIĆ, 6.5 – Una partita tecnicamente imperfetta. Di riflesso, la mente del centrocampo non può brillare. Pochi spunti, quelli che ci si aspetta da lui. È Higuaín quasi a prendere il suo posto. Tanta, tanta gestione, in compenso.

ALEX SANDRO, 7 – Macina chilometri. E avversari, con una forza a tratti disumana. Sempre presente in difesa e in avanti. È una certezza.

DYBALA, 5.5 – Paulo va a intermittenza. Se di solito danza al ritmo del vento, a Lione non trova la chiave. (CUADRADO, 7 – Mostruoso il suo gol, metafisico, da posizione defilata. Entra e cambia la partita: what else?).

HIGUAÍN, 7 – Sotto porta non ha grandissime occasioni, ma lavora tanto per la squadra. Non a caso una sua fantastica apertura sblocca la partita.

ALLEGRI, 7 – Fa con quello che ha. La squadra parte bene, alta, poi continua in discesa. Dovrà una cena a Buffon, ma si dimostra abilissimo a leggere la partita. Cuadrado dentro, con uno in meno: la vittoria del coraggio.

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