Quando l’età non conta: Andrea Barzagli, meraviglioso come sempre

Era importante vincere per rosicchiare punti a Napoli e Roma e così è stato. La Juventus è tornata allo Stadium, dopo due trasferte consecutive, come meglio non poteva: la lucidità e la determinazione sono quelle di sempre, il risultato anche. Una vittoria che vale tanto, sia per la classifica, sia per il morale in vista della sfida di Champions, di martedì sera, contro i francesi del Lione. I bianconeri hanno dimostrato, ancora una volta, di saper soffrire, di gestire con intelligenza e tenacia le fasi più delicate del match, ma soprattutto di saper colpire nel momento giusto e di amministrare, poi, con perizia e maestria il risultato favorevole. Certo, la differenza l’ha fatta, quasi totalmente, la “Joya” Dybala, ma sarebbe scorretto non riconoscere i giusti meriti a grandi calciatori d’esperienza della squadra bianconera, basta citarne anche uno soltanto: Andrea Barzagli, meraviglioso come sempre.

THE WALL: MONUMENTALE – La storia della “roccia” bianconera ha dell’incredibile. In pochi avrebbero scommesso su di lui dopo il suo approdo a Torino dai tedeschi del Wolfsburg, nel gennaio del 2011, per la cifra, irrisoria, di 300.000 euro. Un discreto calciatore, arrivato in uno dei momenti più bui della storia juventina. Certo, le premesse non erano il massimo. Eppure, Andrea Barzagli ha conquistato tutti e tutto. Eroe del quinquennio d’oro, punto fermo della Juve di Conte prima, di quella di Allegri poi. Carisma ed esperienza al servizio della squadra e a beneficio della BBC, il terzetto difensivo che tutti sognano, quello anche della Nazionale italiana: granitici, insuperabili. Dopo i 30 anni Barzagli si è imposto come uno dei migliori centrali difensivi al mondo, probabilmente il più forte. Dal suo arrivo alla Vecchia Signora non ha mai smesso di stupire. Un punto di riferimento, dentro e fuori dal campo, una certezza. Monumentale.

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QUANDO L’ETA’ NON CONTA – I cinque scudetti consecutivi ne esaltano gli interventi risolutivi: sulla palla, senza commettere fallo, anticipando l’avversario con classe. Quasi un cliché per lui. Se poi ci si aggiunge una freschezza atletica in netta controtendenza all’età anagrafica, allora tutto assume significati precisi. In amore, sul posto di lavoro, nel calcio. Gli anni contano poco o nulla davanti a una mente concentrata e grinta da vendere. C’è poi da dire che è Barzagli che ha preso preso mano la squadra e la difesa, predicando calcio e facendo sentire a proprio agio tutti gli altri. Prima ancora del regista Bonucci, è con Barzagli che i compagni di reparto si sono sempre espressi al meglio, poco importa se con la difesa a 3 o a 4. E il match con l’Udinese ne è la prova tangibile. Come il vino buono, Andrea Barzagli migliora con il tempo: un fenomeno fisiologicamente inspiegabile per un difensore moderno, che deve confrontarsi con attaccanti sempre più veloci e tecnici.

Con Chiellini e Bonucci al suo fianco, o senza, Andrea Barzagli non delude mai. Perfetto interprete dello “stile Juve”, calciatore dalle doti straordinarie. La Juve sentirà la sua mancanza quando non ci sarà più, per il momento, però, meglio non pensarci. D’altronde ci ha dimostrato che l’età è solo un numero, nulla di più nulla di meno. Meraviglioso Andrea Barzagli …

Luca Piedepalumbo

 

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