Quanto manca la Nazionale… a strisce bianconere

La premessa è d’obbligo: è sacrosanta la pausa per le nazionali. Anche perché la nazionale non si discute, si ama. Punto e basta. Ma diciamoci la verità, diciamocela tutta, fare a meno delle partite del week-end, Serie A, Serie B, campionati stranieri, fantacalcio… e soprattutto fare a meno della vecchia signora è davvero dura, è dura assai.

Per il tifoso bianconero, la domenica senza Juve non è domenica, e non solo. Però li ricordiamo bene gli anni passati, quelli post Calciopoli, dove la domenica in serie B o tra Zaccheroni e Del Neri, era diventata praticamente un inferno. Altro che campionato, altro che serie A, si vinceva poco e si poteva perdere con chiunque. Oggi, per fortuna, è tutto diverso, è tutto cambiato. L’amore dei tifosi non dipende dai risultati, è amore e basta. Ma siamo sinceri, come fa questa Juve a non entusiasmarti? Come fai a non chiederti o pensare continuamente ai mesi caldi e decisivi? Come fai a non chiedere un teletrasporto nel futuro ed arrivare già a marzo? Insomma, siamo seri. Questa Juve, dopo questo mercato, manca un po’ più del dovuto. Manca di più perché si sente, si respira la potenzialità enorme della rosa. La pazienza è una virtù che al tifoso bianconera passato per l’inferno della serie B non puoi chiedere. Arezzo, Frosinone, Rimini, ma anche Diego, Felipe Melo, molto spesso ci hanno fatto benedire la pausa per le nazionali. E il pensiero era sempre lo stesso “magari tornato a Torino e tutto cambia”, e poi non cambiava niente.

Oggi è tutto diverso, la qualità della rosa, il blasone della squadra, gli uomini, veri, che ci sono in rosa, e perfino una pausa ovvia e sacrosanta come quella per le nazionali ci pensa un pò di più. Perché per i tifosi bianconeri riguardare la registrazione della partita di Empoli va bene, o la partita strepitosa in casa con il Sassuolo. Se c’è Inter-Juve magari cambieranno canale. Ma il vero sentimento, oggi, è quello futuro, tende all’infinito e alla prossima partita. A strisce, bianconere, sempre.

Aristide Rendina 

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