De Laurentiis ritorna sul caso Higuain: “Juve poco elegante”

Aurelio De Laurentiis torna ancora a parlare dell’affare Higuain. Lo fa a margine di un incontro con i media inglesi,The Sport Business Summit.Il presidente del Napoli ha mandato ancora una volta una frecciatina al club bianconero, definito “poco elegante” per il modo in cui ha acquistato il calciatore. Ecco alcuni passi salienti della sua intervista, riportati da “SpazioNapoli.it”.

CALCIOMERCATO, STADIO E CHAMPIONS

L’amico Conte dirà che non è vero, ma ci ha offerto 30, 40, 50 milioni per avere Koulibaly. Poi proprio De Laurentiisnelle imminenze della chiusura del mercato, ha alzato l’offerta a 58 milioni. Ma per me quest’anno Koulibaly doveva restare in azzurro, poi l’anno prossimo se ne riparlerà. Higuain? È un ottimo calciatore, ma non si può obbligare qualcuno a restare in un posto, considerando pure che nel suo contratto c’era una cifra per la cessione automatica. Sinceramente non credevo che la Juve lo avrebbe pagato tanto, per me è stata una novità poco elegante. Stadio bruttissimi? Non è mio, ma del Comune e gli unici lavori di manutenzione li ho finanziati io. Le Curve a 40 euro come allo Juventus Stadium: offriamo entrambi spettacolo di grande livello. Mettiamo gli stessi prezzi che c’erano a Bilbao nelle curve. C’è una cosa che non mi piace della Champions e dell’Europa League: dopo il sorteggio sei vivo o morto. Dovrebbe farsi un campionato classico, andata e ritorno, con le migliori squadre europee”.

LA RISALITA DEL NAPOLI

Sono orgoglioso di quanto sta facendo il Napoli, quest’anno e in tutti gli anni passati in cui sono stato presidenteha detto De Laurentiis. “Ho rilevato il Napoli da un fallimento che aveva lasciato solo il marchio e i suoi meravigliosi tifosi. E in 12 anni siamo passati dalla posizione 550 alla 16 in Europa (ranking UEFA). Grazie alla ottima partenza di questa stagione siamo addirittura al quarto posto nel ranking UEFA stagionale, un risultato straordinario“. De Laurentiis ha sottolineato come sia necessario “governare il cambiamento in atto nel mondo dei media, che porterà a una rivoluzione nel modo di seguire il calcio nel giro di pochi anni”

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