Gli Agnelli e la continuità a lieto fine

Durante la passerella dedicata alla “gente che conta”, come è doveroso per ogni presentazione di un film – evento, allestita presso lo Stadium, una lampadina si è accesa in un angolo buio della massa cerebrale. Perfino scontato scorgere tra coloro che sfilano volti noti di un recente passato agonistico o di un presente ancora in essere. E’ nell’istante dello sfilare dei rampolli di casa Agnelli, che scocca il contatto.

Siamo alla presentazione del film di Marco e Mauro La Villa dal titolo “Bianconeri Juventus Story”, dopo 5 anni di lavorazione e di impegno costante e continuo. Una diretta attenzione al film traspare dalle parole spese per la stampa da Lapo Elkann. Se però la società raduna tutti nella casa degli juventini, è segno che il lavoro cinematografico è gradito e considerato e la proiezione lo testimonia. Torniamo all’idea luminosa, però.

edo-agnelli-newsMagari lì per lì la data del 24 luglio 1923 dice poco o nulla. Eppure è il momento in cui tutto ha inizio. Da tanto tempo Valerio Bona, figlio di industriali biellesi e centravanti bianconero, non manca di pressare il senatore Agnelli, durante incontri di lavoro, affinché prenda in mano le sorti del sodalizio juventino. Non la passano molto bene i bianconeri e gli altri, quelli fuoriusciti, hanno facilmente la supremazia cittadina. Tanta insistenza ha effetto. Dopo ripetute perlustrazioni al campo di corso Marsiglia che sta sorgendo ai margini della Torino di allora, quasi in faccia all’attuale Piazza d’Armi, il senatore si convince ed incarica il figlio Edoardo di prendere in mano la situazione. Proprio il 24 luglio del ’23. La storia della famiglia Agnelli si stringe a doppia mandata con le sorti calcistiche della Juventus. Il dottor Edoardo resta presidente fino a che un incidente aereo gli toglie la vita, non prima di avere vissuto in toto il quinquennio 1930-35. Ormai la strada è tracciata. Tocca al figlio Gianni raccogliere il testimone, con il fratello Umberto a seguire. E’ storia che tutti sappiamo.

La Juventus si identifica con la saga degli Agnelli da più di 90 anni. Con un unico “strappo”: alla scomparsa dell’Avvocato e del Dottor Umberto, probabili lotte di posizione interne ai successori, appoggiati in maniera discutibile da personaggi esterni, producono effetti letali sulla conduzione della società Juventus, determinando un vuoto di presenza, su cui possono contare i “cani famelici che si accaniscono sul leone ferito”. La serie B che imbratta il velo alla Vecchia Signora è la conseguenza più tangibile e dolorosa.

La presidenza di Andrea Agnelli, ancorché giunta tardiva e con il senso di ultima spiaggia, ha sistemato le cose, nel segno della continuità e dell’impegno nel futuro.

Non paia strano o stravagante, ma la lampadina si accende proprio nel momento in cui la proiezione in anteprima di un film sulla storia della Juventus, vede presenti i rampolli della “famiglia” al completo, superate le perplessità e le difficoltà iniziali, assolutamente convinti del compito indiscusso di proseguire nello scrivere una storia di fedeltà ad una squadra di calcio, che non ha eguali in nessun altra parte del mondo.

La proprietà è al sicuro, i risultati attuali sul campo sono la cartina tornasole, il domani è da costruire con fiducia. Ora il  tifoso attende che si accenda una lampadina troppo a lungo spenta: il ritorno del “bottino” di Calciopoli. Per scrivere la parola THE END ad un film a lieto fine.

Immagini tratte da    cubemagazine.it   e   juventus.com

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