Tecnica e qualità: i sontuosi 45 minuti di Miralem Pjanic

45′ al centro del gioco, da mattatore del centrocampo, poi la sostituzione per precauzione. Sono bastati questi minuti a Miralem Pjanic per rispondere a tutti quelli che, in queste settimane, avevano dubitato dell’acquisto della Juventus, reo di non avere un ruolo in mezzo al campo. Beh, sembra proprio che ce l’abbia.

FULCRO DEL GIOCO

Nella prima mezz’ora, quella che serve alla Juve per mettere in ghiaccio il match, i bianconeri assediano l’area della Dinamo Zagabria e i palloni vanno sempre sui piedi del bosniaco. Pjanic cerca di smistare, ma soprattutto prova a differenziare il gioco, con aperture e cambi di gioco che permettono una velocizzazione della manovra. Tocchi sempre molto precisi, talvolta Miralem sembra lezioso, ma riesce comunque a essere efficace.

ASSIST

Sembra esserci grande affiatamento tra Pjanic e Higuain: già a Palermo, l’ex Roma aveva imbeccato il Pipita in modo eccellente, e soltanto una grandiosa uscita del portiere rosanero aveva impedito a Gonzalo di insaccare. Questa volta, invece, il lancio più lo stop raggiungono la perfezione assoluta e Higuain insacca. I lanci in verticale sono una delle qualità migliori del centrocampista bianconero, e in questo inizio di stagione ne sta dando grande prova. Con un Pipita così, poi, una verticalizzazione perfetta si trasforma nel 99% dei casi in gol.

INSERIMENTO

Da centrale di centrocampo, molto probabilmente, Pjanic perde molto delle sue doti offensive: il duetto pjaniccon le due punte, la verticalizzazione negli ultimi 30 metri, ma anche e soprattutto l’inserimento. Nel primo tempo è costantemente vicino alla porta, a ridosso del limite dell’area di rigore, e cerca di rendersi pericoloso sempre. Si inserisce più volte, ma non viene servito dai suoi compagni, che non si fidano di un passaggio in profondità. Quando, poi, la difesa della Dinamo fa passare un pallone di Bonucci destinato a Dybala, Mire si fa trovare pronto e insacca, sbloccando una partita che poteva farsi ostica senza il gol.

Pjanic, dunque, sembra essere proprio l’uomo che ci voleva in mezzo al campo. Dà geometria, tecnica ed è un ottimo collante tra centrocampo e attacco. La mezzala sembra essere un ruolo che gli calza a pennello, aspettando Marchisio: con il Principino potrebbe anche essere rispolverato il rombo, tanto caro ad Allegri.

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