La storia di un tifoso bianconero: “Minacciato a San Siro per via delle sciarpe della Juve. Tifo squallido in Italia”

Una brutta storia, che a quanto pare è tutt’altro che isolata. Vi proponiamo il racconto che un tifoso della Juve ci ha inviato circa la sua avventura ieri sera a San Siro. A leggerla vengono i brividi, perché rappresenta tutto ciò che il calcio non dovrebbe mai essere.

“Ciao, sono un ragazzo di 15 anni e ieri sono andato a vedere il derby d’Italia al Meazza, durante il viaggio, durato ben 8 ore visto che provengo da Foggia, parlavo con un amico di famiglia che è venuto con noi e gli spiegavo di quanto fosse più sviluppato il calcio nel nord Italia e del fatto che quando si va negli stadi puoi tifare la tua squadra liberamente senza problemi, infatti tutte le volte che sono andato allo Juventus Stadium non c’erano problemi con altri tifosi ed eravamo seduti gli uni affianco agli altri pur tifando due squadre diverse, senza divergenze”.

“Entrati a San Siro, io con la maglia della Juve e due sciarpe una al polso e una sul collo, le persone iniziano a guardare male; poco dopo, mentre stavamo vedendo l’uscita delle squadre in campo per l’allenamento appoggiati alla ringhiera del settore, si avvicina un tizio alto e grosso, pelato, con la barba lunga e con svariati tatuaggi e piercing sul corpo indossando una maglietta degli ultras nerazzurri e mi fa “Tu sei troppo colorato vedi di toglierti le sciarpe”; io in quel momento ero con mio zio ed infatti quest’ultimo gli rispose dicendo che sono solo un ragazzo e che questo è uno sport e non dobbiamo rovinare questo giorno di festa per una sciarpa e lui tutto serio dice che dovevo togliermi le sciarpe sia per me che per le altre persone che erano presenti allo stadio facendomi capire che poteva succedermi qualcosa”.

“L’uomo si allontanò dicendo di togliermi le sciarpe appena sarei arrivato al mio posto. Dopo la scena arrivato al mio posto mio zio mi vietó di togliermi le sciarpe perché io dovevo essere libero di tifare la mia squadra ed infatti così feci. La cosa più brutta però è stata vedere la gente condividere quello che diceva l’ ultras, nonostante stessimo tutti in una tribuna dove il tifo è mischiato, ciò mi ha fatto capire che il tifo italiano è così squallido da non permettere nemmeno ad un ragazzino che si è fatto 8 ore di macchina di tifare liberamente la propria squadra del cuore. Io non ho mai pensato di potermi trovare in una situazione del genere in uno stadio così acclamato con una tifoseria che pensavo molto più seria e ospitale, ma in fondo ho capito che tra le tifoserie del sud e quelle del nord non c’è poi così tanta differenza”.

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