La nostalgia per Morata e la sfortuna del Pipita, questione di centimetri

La Juventus e Alvaro Morata si sono separati nell’ultima estate di calciomercato. In due anni l’ex numero 9 bianconero ha saputo togliersi tantissime soddisfazioni personali e ha anche regalato molte gioie ad Allegri e a tutti i tifosi juventini. E chissà che ieri sera proprio Allegri non abbia pensato al suo “vecchio” numero 9, quando all’ultimo minuto Morata decideva la sfida tra Real Madrid e Sporting Lisbona.

L’attaccante si è confermato ancora una volta decisivo nella sfide europee, proprio nella stessa sera in cui i bianconeri non sono riusciti a scardinare l’arcigna difesa disegnata da Jorge Sampaoli per il suo Siviglia. Il rapporto con la Juventus per Morata ha vissuto di alti e bassi. Le panchine in Serie A quando la forma non era ottimale e vedeva spesso giocare gli altri, ma i gol in Champions che nella stagione 2014/2015 hanno spinto la Juventus fino alla finale rimarranno impressi nella mente. I 5 consecutivi tra Borussia Dortmund, Real Madrid e Barcellona, hanno portato i bianconeri a soli 90 minuti da quel sogno inseguito da 20 anni.

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A causa della recompra prefissata non è stato possibile trattenere Alvaro, nonostante poi la Juventus ci abbia comunque provato:“So che la Juve aveva fatto un’offerta importante per trattenermi, ma il Real ha detto di no” – sono state le parole dell’attaccante spagnolo al termine del match di ieri sera. “La Juve è il più grande club d’Italia, ma la vita continua e chissà che in futuro i nostri percorsi non si possano incontrare ancora”.Ora la Juventus ha un Higuain in più nel motore, ad un passo dalla gioia stampata solamente sulla traversa. Per questione di centimetri, non siamo qui a celebrare ancora una volta il Pipita sfortunato, reo di averla colpita forse anche troppo bene quella palla.

Oscar Toson

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