Dybala vs Vázquez: dal rosanero all’Europa alla rincorsa di un pallone

Uniti dalla patria da sempre, dal rosanero per anni e dall’Europa per due, magiche notti. Sono Paulo Dybala e FrancoVázquez,il duo collezionista di magie nell’Isola del soleche tanto hanno incantato i tifosi palermitani. E tanto avranno da incantare nella sfida di stasera.

GLI ARGENTINI – Un anno insieme da protagonisti, un anno insieme per crescere. La Serie A aveva trovato nel duo argentino una coppia frizzante ed esplosiva: Franco apparecchiava, Paulo serviva. E il Palermo, con loro due, sognava. I due argentini sono presto diventati pezzi pregiati, con gli occhi del mercato tutti su di loro. Di fatti, un anno dopo, uno dei due partirà per Torino. Sarà la fine di una coppia che resterà nei cuori dei tifosi siciliani, con “U Picciriddu” che vola al cospetto della Signora e El Mudo che resta un ultimo anno in rosanero. Insieme hanno lasciato il segno diventando grandi, insieme si ritroveranno in campo questa sera, allo Juventus Stadium. Non sarà più la A il palcoscenico, né il rosanero sarà presente sul prato verde. Anche Franco è volato via, in quel di Siviglia. E stasera, in una magica notte europea, i due sono destinati ad incontrarsi di nuovo: da avversari, ancora una volta, ma in un contesto molto, molto diverso.

LE DIFFERENZE – Entrambi con l’Argentina nel cuore ma con destini diversi.Vázquez ha “scelto” (per ora) l’azzurro con la speranza di una nazionale, Dybala è stato scelto dall’Albiceleste come punto fermo per il futuro. Entrambi sono dotati di grande tecnica, col primo più avvezzo all’assist che al gol e il secondo che non ha alcun tipo di preferenza. Segna e fa segnare come niente fosse. Uno sornione, tranquillo e pronto a prendersi i suoi tempi prima di incidere, l’altro elettrico, esplosivo e imprevedibile. Due facce di un’unica medaglia che tanto bene figurava sul petto delle Aquile palermitane e che perfettamente si incastonavano come coppia offensiva. A dividerli, soprattutto in chiave mercato, è anche l’età. Franco è un ’89, Paulo un ’93. Quattro anni nel mondo normale, ere in quello del pallone. Dybala è stato pagato fior di quattrini anche per questo, per un futuro da gioiello impagabile.Vázquez paga il prezzo di una carriera già iniziata ma che finalmente ha trovato la sua dimensione. Una dimensione che ha anche rischiato di vederli entrambi a Torino, visto l’interesse di Madama anche per l’ex 20 rosanero, il quale però ha poi trovato la Spagna nel suo cammino. Un cammino che stasera gli ha messo davanti, ancora una volta, Paulo.

DA CHAMPIONS – La sfida di stasera attrae non solo per un affascinante incontrarsi ancora. E’ una prima volta importantissima per El Mudo e La Joya, una prima volta che difficilmente dimenticheranno.Vázquez si presenta alla Champions con l’emozione e l’obbligo di dimostrare qualcosa. Dybala questo palcoscenico lo ha già assaggiato, ma per la prima volta lo vivrà contro il suo grande ex compagno di squadra. Uno ha la possibilità di mettere in gioco il suo valore, l’altro quella di confermarsi. L’intrigo di volontà, emozioni, sguardi, paure e tensione è un contorno perfetto per una notte europea: aggiungendoci quello di cui sono in grado i loro piedi, il risultato non può essere che un primo piatto da leccarsi i baffi. Da gustare con calma e per intero, dal 1′ al 90′ minuto. Con la consapevolezza che non si tratta di un semplice ritrovarsi da avversari, ma di un faccia a faccia che ha il sapore di qualcosa in più. Il Siviglia arriva dall’ennesima Europa League vinta, la Juventus da un mercato che impone che il sogno sia ormai un obiettivo concreto. La fame e la necessità di due grandi squadre che si rispecchia nel piccolo, emozionante scontro tra due compagni di reparto dalle strisce dai colori diversi.

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Colori che dividono fino ad un certo punto: perché a prescindere da chi vincerà, nessuno si dimenticherà mai di quanto hanno irradiato la terra del Sole. Stasera, a risplendere, sarà lo spettacolo di chi è destinato a ritrovarsi. Di chi, in un modo o nell’altro, sarà sempre unito da un filo invisibile. Niente di meglio in una magica notte d’Europa.

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