La partita di Higuain: concretezza e classe. Prima da titolare per il Pipita ed è subito doppietta

Era il più atteso del match contro il Sassuolo e Gonzalo Higuain, alla prima da titolare con la Juventus, non ha tradito le attese. Due palloni toccati nei primi dieci minuti e due gol, match subito indirizzato a favore dei bianconeri. D’altronde i dirigenti di Madama lo hanno pagato fior di quattrini per questo: concretizzare al massimo le occasioni che si creano.

KILLER INSTICT – Higuain conferma di essere un vero e proprio rapace dell’area di rigore, va cinque volte al tiro, tutte all’interno dei sedici metri avversari. Il risultato è due reti, due parate di Consigli e un tiro sbilenco fuori dall’arco della porta che per poco non diventa un assist per Lichtsteiner, non sfruttato dallo svizzero, ipnotizzato dal portiere neroverde. I difensori del Sassuolo fanno una fatica incredibile a tenerlo, vista la capacità disarmante e fuori dal comune del Pipita di smarcarsi con movimenti e contromovimenti rapidi ed i risultati, già al 10’, sono sotto gli occhi di tutti. A differenza di Mandzukic che gli subentra nella ripresa ad una ventina di minuti dal termine, l’argentino torna decisamente meno a dare una mano alla squadra nei ripiegamenti difensivi, ma dà molta più profondità e gioca costantemente a ridosso della linea difensiva avversaria, svariando su tutto il fronte dell’attacco, come si evince dalla foto sotto (fonte Stats Zone), recuperando anche due palle vaganti nella metà campo della formazione di Di Francesco.

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INTESA ARGENTINA – Higuain, nell’intera partita, ha smistato sedici passaggi di cui tredici riusciti, preferendo il tocco corto e lo scambio veloce a terra, in particolare con il compagno di reparto Dybala, con il quale l’intesa è sembrata già molto buona. Basti pensare alla prima rete: Dybala arretra a ricevere il passaggio sulla trequarti, Higuain si allarga a destra e viene servito, poi il chirurgico diagonale dell’ex Napoli fa il resto. Sono quattro sia i passaggi ricevuti dal numero 21 bianconero, sia quelli restituiti alla Joya, intendendosi alla perfezione con quest’ultimo, che in un’occasione ha dimostrato forse eccessivo altruismo, quando solo davanti a Consigli, ci ha ripensato su ed invece di tirare ha cercato di servire al centravanti juventino l’assist per la tripletta. Ma è tutto grasso che cola per Allegri. Ottima anche l’intesa con Alex Sandro e Bonucci. I cross del brasiliano, tra i migliori ieri, sono sempre pericolosi per gli avversari e manna per il Pipita, che solo grazie alla bravura di Acerbi, non ha siglato la rete nel primo tempo. Con la capacità dell’argentino di anticipare i difensori, i traversoni del terzino verdeoro saranno un’arma letale. Così come gli improvvisi lanci del difensore italiano, che Higuain ha sapientemente colto e poi smistato ai compagni anche con tocchi di fino (il tacco che ha smarcato Alex Sandro nell’azione del sanguinoso offside chiamato a Khedira è per palati fini), dimostrando ancora una volta una buona visione di gioco. Sicuramente, anche se rimesso a lucido dallo staff juventino, il Pipita non è ancora al massimo della forma, come molti compagni del resto, e l’amalgama con la squadra deve ancora avvenire del tutto, ma Gonzalo e la Vecchia Signora sono partiti col piede giusto: si sono subito piaciuti e lanciati in un tango che è solo all’inizio.

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