“Hey, Mr. Evra: watch and learn!” – Il derby d’esordio di Patrice Evra

5 agosto 2005, a Manchester si chiude un’epoca: dopo dieci anni di militanza tra le fila dello United, Phil Neville, uno dei Fergie’s Fledglings, gruppo di giocatori seguiti personalmente da Sir Alex nella crescita sportiva, nonché chiaro omaggio ai Busby Babes di qualche decennio prima, lascia la corsia sinistra di Old Trafford per approdare a Goodison Park, dove ad attenderlo c’è David Moyes, che da qualche anno è riuscito a strappare l’Everton dalla lotta per non retrocedere con l’obiettivo di restituire ai Toffees un posto dignitoso nella griglia finale del campionato più bello del mondo.

Per sostituirlo, Ferguson decide di dirottare sulla sinistra el gringo Heinze, arrivato l’anno prima dal PSG per circa sette milioni di sterline. Il destino, però, decide di intromettersi con forza in questa vicenda: innanzitutto, per la prima volta con una casacca blu addosso, Phil trova proprio il suo Manchester United, e dall’altra parte del campo, sulla sua stessa fascia, c’è suo fratello Gary. La partita finisce 2-0 per gli uomini di Fergie, grazie a uno straordinario uno-due in tre minuti di gioco con le firme di di Van Nistelrooy e Rooney. Il Manchester inizia bene la stagione, ma subisce la prima battuta d’arresto contro il Manchester City, con il derby che finisce 1-1. Cinque giorni dopo, però, nella prima gara di Champions League contro il Valencia, Sir Alex perde Heinze, che in seguito a uno scontro con Jon Jan Kromkamp, subisce la lesione del legamento crociato del ginocchio ed è costretto a restare lontano dai campi da gioco per l’intera stagione. Fergie è così costretto a tornare sul mercato e, alla fine, la numero tre lasciata libera da uno dei “figliocci” di Sir Alex avrà il miglior erede possibile.

Le prime voci su quello che potrebbe essere il nuovo innesto del Manchester United vedono come protagonista Patrice Evra. Eppure da Milano, sponda Inter, sono certi di avere il giocatore in pugno, vista la presenza di un principio d’accordo con Gerard Brianti, vicepresidente del Monaco, che qualche anno prima si era aggiudicato gratis le prestazioni di Pat. Il terzino francese, che nel frattempo è riuscito ad affermarsi come uno dei migliori giocatori della Ligue 1 dopo la parentesi italiana con il Marsala, non ci pensa due volte: Old Trafford deve essere la sua nuova casa. Tre giorni dopo arriva anche la conferma ufficiale da parte di Fergie. Poche parole, come suo solito, ma esplicative: “The deal is done. He will come in Monday”.

L’esordio di Patrice, che sulle spalle indosserà la famosa numero 3 che fu di Neville, è tutt’altro che indimenticabile. Ferguson lo getta nella mischia per la prima volta nel derby con il City del 14 gennaio 2006. Van der Sar, Neville, Ferdinand, Silvestre, Evra, Ronaldo, Fletcher, O’Shea, Giggs, Rooney, van Nistelrooy. Questa la formazione dei reds, che affrontano il City di Stuart Pearce, che decide di puntare da subito sul nuovo innesto Riera. Evra in campo dura appena una frazione di gioco, prima di essere sostituito da Smith per il restante secondo tempo. “Mi ha guardato e con un’espressione tremendamente seria mi ha detto: “Mr Evra, adesso siediti e guarda cos’è il calcio inglese. E impara, per favore”, ha raccontato Patrice in un’intervista. La gara termina con il risultato di 3-1 in favore dei Citizens, con lo United che vede allontanarsi sempre più la vetta.

evraDa quel momento, Pat fa scorta di cassette riguardanti partite e storia del calcio d’Oltremanica e fa di tutto imparare e, possibilmente, finirci dentro alzando qualche trofeo. “It’s never nice as a defender when you concede goals, and I can’t be happy with my debut. But I’ll quickly put that behind me”. È stato di parola, Pat. E a mettersi alle spalle tutto ci ha messo davvero poco.

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