Centrocampo che balla a ritmo di “Agbekor”: dalla Coppa d’Africa al ritorno degli italiani

Witsel è saltato, e ora, come si fa? La coperta è corta, l’emergenza è bella e pronta. Il centrocampo bianconero quest’anno rischia di ballare, con chi parte, chi resta e chi ha qualche problemino fisico di troppo. Ma se la danza fosse, in realtà, tutta a ritmo di “Agbekor”?

CHI VA – L’ “Agbekor” è una danza africana proveniente dall’Africa dell’ovest. E’ un ballo antico conosciuto anche come “Atamga”, nome che deriva dai termini “Ga”, che significa “grande” e “Atma”, che vuol dire “giuramento”. Giuramento di fedeltà, impegno e onore: sì, perché l’“Agbekor” è un’antica danza africana di guerra. Africana come la Coppa che vedrà impegnati due dei bianconeri fondamentali per questo inizio di stagione, Mario Lemina e Kwadwo Asamoah.Impegnati in patria, lasceranno orfani della loro presenza la Signora. Ecco sorgere dunque il problema in mezzo, con quel Witsel in più che avrebbe fatto molto comodo a Max Allegri. Ma è il caso di gridare all’emergenza?

CHI RESTA – Certo, gli uomini a centrocampo saranno effettivamente contati da un certo punto della stagione, ma le emergenze sorgono quando non vi sono soluzioni. La Juventus, al momento, di soluzioni ne ha parecchie. A partire da quella tattica, fondamentale. Con un parco di giocatori esterni come Alex Sandro, Dani Alves, Lichtsteiner e Cuadrado, l’ausilio del 3-5-2 può decisamente sopperire all’assenza di centrocampisti “puri”. Senza dimenticare la grande duttilità del colombiano e la presenza di un altro jolly estremamente eclettico quale Marko Pjaca. Il croato può infatti fungere da esterno, seconda punta e anche mezz’ala. Ecco dunque, un nome in più per il centrocampo del tecnico livornese. Il nuovo 7 bianconeroall’occorrenza può anche spostarsi in attacco. La luce che davvero allontana la paura, arriva però altrove.

CHI RITORNA – I centrocampisti, quelli veri, Madama li ha eccome. Primo tra tutti il perno del centrocampo: Claudio Marchisio. E’ lui l’uomo che manca davvero ai bianconeri, capace di portare consistenza e qualità in mezzo. Il numero 8 è, ad oggi, l’unica certezza davanti la difesa juventina. Il Principino dovrebbe tornare per fine ottobre, pronto a dar man forte prima della partenza di Lemina e Asamoah, che avverrà a gennaio. Molto prima, invece, si rivedrà in gruppo Stefano Sturaro, altro uomo importante per Allegri. Il ritorno dell’ex Genoa, che ritornerà disponibile dopo la sosta, porterà grinta e muscoli al pacchetto centrale, assicurando la quantità necessaria alle competizioni da fronteggiare. Infine un occhiolino va strizzato anche ad un giocatore che lascia ben sperare per il futuro: Rolando Mandragora. Sfortunato sino ad ora, avrà da recuperare dopo l’infortunio al quinto metatarso del piede destro, con il suo ritorno a disposizione tra dicembre e gennaio. Un recupero che farebbe bene numericamente e moralmente, visto che le qualità del ragazzo sono evidenti e non si aspetta altro che vengano messe in luce. La stessa luce che, a conti fatti, ritornerà molto presto nel centrocampo della Juve.

Marchisio

Witsel è saltato, proprio alla fine. E’ ancora il caso di farne un dramma? Fino a gennaio ci sarà tempo per recuperare uomini, oltre ad una nuova finestra di mercato tutta da sfruttare, nel segno del Sogno. Quello dalle grandi orecchie. Per ora ci penserannoMario, Kwadkwo, Miralem e Sami. E da dopo la sosta natalizia, per il centrocampo bianconero sarà tutto un altro ritmo. Anche senza gli africani, si continuerà a danzare l’“Agbekor”: con fedeltà onore e impegno. Fino alla fine.

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