Guida al girone: chi sono gli avversari della Juventus

Nyon ha parlato: inizia la nuova Champions League. E inizia il cammino della Juventus: in discesa, si direbbe, guardando al girone H. Siviglia, Lione e Dinamo Zagabria sono avversari alla portata, anche se non possono essere sottovalutati. Ci sono insidie in ogni sfida, specialmente a questi livelli: no, non è retorica.

Il primo avversario: il nuovo regolamento

I bianconeri partono per chiudere al primo posto: non ci sono dubbi. Nessuna trasferta impossibile, ma tanti possibili ostacoli, da affrontare con rispetto. Attenzione, però: mai come quest’anno arrivare primi non eviterà avversari ostici.

Il nuovo regolamento ha cambiato le carte in tavola: i campioni nazionali delle prime otto nazioni del ranking Uefa sono state teste di serie. A prescindere dai risultati nelle ultime edizioni delle competizioni continentali. Ecco perché il Cska Mosca è capitato nella prima urna.

Il risultato è stato abbinamenti tanto affascinanti quanto insidiosi. Psg e Arsenal sono insieme nel gruppo A, Barcellona e City nel B, mentre il Bayern se la vedrà con l’Atlético nel girone D. Da questi tre raggruppamenti, insomma, rischia di uscire una seconda insidiosa.

Il calendario della Juventus

Tuttavia, è giusto fare un passo alla volta. Si partirà il 14 settembre, in casa, contro il Siviglia. Poi le due trasferte a Zagabria e Lione: nessun viaggio stressante, la nota poisitiva. Il girone si chiuderà il 7 settembre, allo Stadium, contro la Dinamo.


Mercoledì 14 settembre 2016 – JUVENTUS-SIVIGLIA
Martedì 27 settembre 2016 – DINAMO ZAGABRIA-JUVENTUS
Martedì 18 ottobre 2016 – LIONE-JUVENTUS
Mercoledì 2 novembre 2016 – JUVENTUS-LIONE
Martedì 22 novembre 2016 – SIVIGLIA-JUVENTUS
Mercoledì 7 dicembre 2016 – JUVENTUS-DINAMO ZAGABRIA


Il Siviglia e la rivoluzione bielsista

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Il Siviglia arriva cambiato rispetto all’anno scorso: è andato via Unai Emery, destinazione Parigi. E con lui diversi protagonisti delle vittorie in Europa League: Gameiro all’Atlético, Krychowiak proprio al Psg e Banega all’Inter. E anche l’ex bianconero Llorente non c’è più, dopo essere passato allo Swansea.

La rivoluzione di Jorge Sampaoli avrà bisogno di tempo. L’argentino è un discepolo di Bielsa e del bielsismo, che ha declinato in forme proprie. Ma è una rivoluzione radicale: calcio verticale, portato all’estremo, in un 3-4-3 cucito intorno a Ganso.

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Ganso, la scommessa del nuovo Siviglia

Sì, quel Ganso: il brasiliano ha finalmente spiccato il volo verso l’Europa. Con il suo passo elegante e la tecnica sublime, sarà il vero regista di questo Siviglia. Se si adatterà ai ritmi europei, edonista com’è, sarà da vedere. È sempre una questione di tempo, insomma: serve a Sampaoli, ci gioca Ganso.

La partenza non è stata delle migliori: due Supercoppe perse su due, contro Real Madrid e Barcellona. Ecco, sì: avversari tosti, è giusto riconoscerlo, ma il sei a quattro contro l’Espanyol della prima di Liga dice che c’è ancora bisogno di lavorare.

Ma occhio ad altri due argentini: Luciano Vietto e Franco Vázquez. Già due gol nel debutto liguero, Vietto era stato a un passo dal Barcellona. L’ha spuntata il Siviglia, alla fine: Sampaoli dovrà esaltarlo, dopo una stagione negativa. Vázquez, invece, ritroverà Dybala: dalle sfide di Córdoba – tra il Belgrano del Mudo e l’Instituto della Joya – alla coppia di Palermo, è una storia infinita.

L’unico precedente contro la Juve è proprio di un anno fa: un due a zero a Torino e un uno a zero a Siviglia. Che è costato il primo posto nel girone e, chissà, una fetta di Champions. Sarà un’altra storia.

Il Lione e i suoi dubbi

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Il Lione, invece, ha cambiato meno e i risultati si vedono. Due vittorie nelle prime due giornate di campionato: un tre a zero in casa del Nancy e un due a zero contro il Caen, tra le mura amiche. Cinque gol di Lacazette, per inciso, che gli hanno valso la convocazione nella nazionale francese.

Sembra che l’attaccante possa rimanere in Francia, alla fine: su di lui era forte l’Arsenal. Ma rimangono diversi dubbi, per il resto: c’è da vedere se la difesa sentirà la mancanza di Umtiti, passato al Barcellona. Zero gol subiti in campionato, ma quattro rifilati dal Psg in Supercoppa: il tempo dirà la verità.

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Inoltre, è da valutare il rientro di Nabil Fekir, infortunatosi gravemente un anno fa. Il talento francese si era messo in mostra, nella stagione 2014/15, e aveva iniziato l’ultima annata con quattro gol in quattro partite. Tuttavia, la rottura del crociato in Portogallo-Francia dello scorso quattro settembre l’ha costretto a rimanere fermo a lungo.

Se dovesse tornare ai suoi livelli, sarà uno degli uomini da temere. Infine, gli altri due talenti Grenier e Valbuena rischiano di deludere: messi sul mercato, sono rimasti a Lione per mancanza di offerte. La Juventus non affronta i francesi dai quarti di finale dell’Europa League 2013/14, ultima e unica sfida tra le due squadre. I bianconeri vinsero in entrambe le occasioni: uno a zero all’andata e uno a due al ritorno.

I padroni di Croazia e i loro problemi

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La Dinamo Zagabria è l’avversario meno conosciuto, ma non per questo da sottovalutare. Il tifo caldo del Maksimir può essere un fattore: chiedere a Mario Mandžukić e Marko Pjaca. I due hanno vissuto l’ambiente a lungo e sono gli idoli della curva.

Pjaca torna subito in Croazia, dopo averla lasciata appena un mese fa. L’ultima partita con la Dinamo è stata proprio in Champions: preliminare contro il Vardar, il venti luglio. Un gol su rigore per salutare Zagabria e regalare la qualificazione al turno successivo ai suoi compagni.

Dinamo Tbilisi e Salisburgo non hanno fermato i campioni croati, che sono arrivati alla fase a girone. Intanto, in campionato, il Rijeka – di proprietà dell’italiano Volpi – gli sta dando filo da torcere: primi a pari punti, con cinque vittorie e un pareggio. Ma la Dinamo ha vinto gli ultimi undici campionati di fila, sfornando diversi talenti: è il calcio croato.

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Considerando il prossimo addio di Marko Rog, destinato al Napoli, il campioncino sarà Ante Ćorić. “Ante è un tesoro per il nostro club. È più forte di quanto lo fossero Luka Modrić e Mateo Kovačić alla sua età”, diceva di lui l’ex allenatore Mamić. Ćorić si è pure guadagnato il titolo di “Messi croato” e pare che il Manchester City lo segua con attenzione.

Il caso Mamić

Tuttavia, la Dinamo è stata al centro di un caso di evasione fiscale nell’ultimo anno. L’accusa principale è che i fratelli Mamić – Zdravko e Zoran, rispettivamente ex presidente e allenatore – si siano appropriati indebitamente di denaro del club, derivante dalle cessioni. Zdravko Mamić ha rassegnato le dimissioni dal suo ruolo lo scorso febbraio, mentre Zoran è attualmente tecnico dell’Al Nassr. Ma ci sono ancora tanti lati oscuri.

Sarà bello vedere, però, come Mandžukić e Pjaca saranno riaccolti a casa. E considerando il carattere forte degli slavi, è sicuro che gli uomini di Kranjčar daranno il massimo. I precedenti tra Juve e Dinamo risalgono agli anni sessanta: una doppia sfida in Coppa delle Fiere, nel 1966/67, e un’altra nella scomparsa Mitropa Cup del 1962. La Dinamo, allora, era una potenza calcistica, mentre oggi parte da netta sfavorita.

Gli ingredienti per sognare ci sono tutti: la Juve parte per vincere. Senza paura, con la consapevolezza della propria forza. Appuntamento al 14 settembre: si inizia!

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