Cannavaro: “Juve rinforzata, ma in Champions sarà difficile”

Fabio Cannavaro, ex difensore della Juventus, allenatore ora in Cina, ha parlato dei bianconeri ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport“. Queste le su parole sul mercato bianconero e sulla campagna europea del club campione d’Italia che parte oggi con il sorteggio dei gironi.

SULLE CHANCE DI VINCERE IN EUROPA –Sicuramente la squadra è stata rinforzata, ha una rosa più ampia e completa. E Higuaín è per me più forte di Morata. Però vincere la Champions è difficilissimo. Se la Juve in Italia ha acquisito da tempo l’abitudine a vincere in Europa è diverso. E poi non è semplice rimpiazzare Pogba, che oltre a gol e tecnica garantisce una fisicità che Pjanić non può avere. Oltre alla forza di Higuain, per esempio, mi piace la spinta e la personalità che garantisce l’esperienza di Dani Alves sulla fascia. Ma la squadra va valutata con i nuovi equilibri che Allegri riuscirà a darle. Serve un po’ di tempo“.

cannavaroSUL SORTEGGIO DI OGGI –Vincere il girone è importante per due motivi: incrociare nello scontro agli ottavi una seconda, presumibilmente non una delle big favorite. E poi vincere aiuta a vincere. Essere in prima fascia agevola un po’. Della seconda eviterei l’Atletico Madrid del Cholo Simeone, squadra molto cresciuta negli ultimi anni. Il resto sono club alla portata dei bianconeri. Quasi quasi mi sembra più importante evitare dalla terza fascia il Tottenham, perché gli inglesi sono sempre competitivi. E in questo periodo corrono già a mille all’ora. Mentre sulla prima fascia preferirei incrociare una grande, magari spagnola. Discorso che vale anche per il Napoli. Confrontarsi a grandi livelli farebbe crescere il gruppo di Sarri. Spero passeranno il girone ma mica devono vincerla la Champions“.

CHIOSA SUL PIPITA –Non è semplice dimenticare. È stato molto amato, era diventato il simbolo nella corsa contro la Juve. E vederlo ora lì non è facile per la mia gente. Certo però che se metti una clausola… La verità è che in quest’affare ci hanno guadagnato tutti, nessuno escluso. Resto perplesso perché ho visto partire Lavezzi, poi Cavani, ora Higuaín. Se vendi i migliori diventa complicato crescere“.

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