Situazione centrocampista: Matuidi in pole, ma Marotta resta vigile. Idea Schweinsteiger

Manca un tassello. Se diamo per fatto l’affare Cuadrado (per il quale, in realtà, restano da limare alcuni piccoli dettagli), manca soltanto un tassello a Beppe Marotta per completare definitivamente la rosa della Juventus. Sempre che non arrivino clamorosi colpi a sorpresa, e visto il mercato pazzesco di quest’estate bianconera, non è un’opzione da escludere totalmente. Quel tassello mancante è un centrocampista, di fatto il sostituto di Paul Pogba: sulla lista di Marotta e Paratici i nomi erano parecchi, ma col passare del tempo sono diventati sempre meno. Più il tempo passa, più è difficile trovare top player sul mercato.

BLAISE – Sulla quella lista, Beppe Marotta ha cerchiato in rosso un nome: quello di Blaise Matuidi, centrocampista francese del PSG. La distanza tra domanda e offerta è ancora importante, con la Juve che non vorrebbe spingersi oltre i 30 milioni. Al momento, però, è senza dubbio questo il nome più caldo, la pista più percorribile: i contatti con PSG e l’agente Mino Raiola sono fitti.

ALTERNATIVE – Le altre strade sembrano più complicate, oppure la stessa Juve sembra meno convinta. Sembra ad esempio essersi raffreddata parecchio la pista che porta a Witsel, sia perché la richiesta dello Zenit è troppo alta sia perché il belga non convince a pieno. Complicata la strada che porta a Biglia, così come quella per Perisic. Sissoko piace ma sembra vicino al’Inter, anche se la Juve continua a tenere d’occhio la situazione. Continua il pressing per Luiz Gustavo, che il Wolfsburg valuta non meno di 30 milioni. Matuidi-psg

IDEE – Solo suggestioni, per ora, altre due piste, che portano a Tielemans e Schweinsteiger. Il tedesco sta per rescindere con il Manchester United e la Juve è un’opzione per il suo futuro, anche se per adesso non è un nome in cima alla lista di Marotta: nonostante ci siano i margini per un accordo, la Juventus preferirebbe un giocatore più giovane e più funzionale al progetto. Il sipario è tutt’altro che calato.

Alessandro Bazzanella

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