“Marotta non sa vendere”: un luogo comune

Tra i vari luoghi comuni che ci vengono gentilmente offerti, si deve annoverare anche quello che vedrebbe Marotta incapace di vendere, o meglio, di non riuscire a vendere bene. Forse i tifosi di una squadra di vertice come la Juve dovrebbero preoccuparsi della bravura dei propri dirigenti nelle operazioni di acquisto dei calciatori più che in quelle di cessione. Real, Barca, Bayern, Psg, Manchester, Chelsea, si fanno notare per i grandi acquisti o per le grandi cessioni? E la Juve fa parte di questa categoria di squadre e non certo di quella nella quale sono contemplate Borussia Dortmund, Everton, Valencia, Siviglia, Porto, Schalke 04, Lione, Benfica, Napoli, Roma, ecc., tutte società brave a vendere bene…

Se si vuole vincere è importante azzeccare gli acquisti e non le cessioni, anche se, ad onor del vero, vendere bene contribuisce alla solidità economico-finanziaria della società che poi determina la capacità di acquistare. Ma tale aspetto incide indirettamente sulle vittorie.

OPERAZIONI EFFETTUATE

Ma entrando nel merito della questione, invece di cavalcare acriticamente il “sentito dire”, basterebbe dotarsi di carta e penna per analizzare le situazioni in modo da pervenire ad un giudizio più aderente alla realtà.
Marotta ha preso Vidal a undici-dodici milioni e, dopo l’ammortamento che ne ha diminuito sensibilmente il valore di bilancio, lo ha venduto a quaranta. Poi ha preso Pogba praticamente a zero (con cinque-sei milioni di commissioni) e lo ha rivenduto allo stesso club dal quale lo aveva prelevato per quasi ottanta milioni (quelli netti incassati dalla Juve). Coman acquistato a zero e ceduto a ventotto!
In questi giorni radio mercato parla di una probabile cessione di Zaza e Pereyra rispettivamente per circa venticinque milioni il primo e quindici-sedici il secondo. Zaza era costato diciotto milioni, dai quali si deve dedurre la cifra versata in precedenza dal Sassuolo alla Juve (circa dieci milioni). Il secondo è stato pagato circa diciotto milioni due anni fa (quindi considerando l’ammortamento si registra anche qui una plusvalenza). Qualche errore è stato commesso, sia in entrata che in uscita, ma il giudizio deve necessariamente tener conto di tutte le operazioni portate a termine. Nessuno è esente da errori, ma ciò che conta è il giudizio complessivo.

PRODROMI DI UN SUCCESSO

Ampliando l’orizzonte dell’analisi, è d’uopo rilevare come le acquisizioni di tanti giovani di grande prospettiva (Mandragora, Sensi, Berardi, Ganz, Betancur, ecc.) promettano plusvalenze considerevoli nel caso non dovessero rimanere a lungo nel club torinese. Se poi nei prossimi anni si dovessero vendere i vari Dybala, Alex Sandro, Rugani, si registrerebbero altre plusvalenze record.
Pertanto, la domanda è molto semplice: Marotta è un mediocre venditore? Non ci pare…

Enrico Fattizzo

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