10, non più 10

Un segno dei tempi. Forse insignificante per i tanti privi di sensibilità, assolutamente non trascurabile se preso come curiosità, terribilmente triste per chi si ostina a non far tacere la voce del cuore.

E’ ufficiale la lista dei numeri di maglia dei giocatori juventini per la stagione 2016/2017 e la “10” non esiste. Senza ripensamenti: non c’è, punto. Il calcio romantico e sognatore, quello con cui siamo cresciuti e formati, riceve un altro, l’ennesimo, ceffone nei confronti della sacralità e della tradizione autentica.

Saranno contenti coloro che negli ultimi giorni scherzavano sulla fine destinata ai bianconeri che hanno indossato ultimamente il 10 dietro la schiena, da Del Piero a Pogba, destinati a lasciare la Juventus. Dybala è salvo, non si vende e quindi sorge uno spiraglio consolante.

Carlo Bigatto nel 1935.
Carlo Bigatto nel 1935.

Ma che tristezza, pensare a cent’anni di tradizione sacrificati al moloch del marketing, al morbo del mercantilismo. Le maglie, ordine di scuderia, si devono vendere le maglie. Farne la collezione. Anche le campagne acquisti e cessioni sono condizionate da un diktat di tal fatta. Stiamo assistendo a continue rivoluzioni di rosa: 5, 6 giocatori in uscita, altrettanti in entrata, per volersi limitare, altrimenti…”esageriamo”. E si dimentica la maglia numero 10. La più mitica, fulcro del gioco, densa di valori. In una parola, il calcio. Cambiano i giocatori al ritmo di centrifuga da lavatrice ed i simboli assieme ad essi. Con i sogni e gli affetti annessi e connessi.

Ad una settimana dall’inizio del campionato, ci si scopre orfani di Bigatto e di Ferrari di Boniperti e Sivori, di Cinesinho e Capello, di Brady e Platini. E poi di Magrin e di Marocchi, di Roby Baggio, di Zidane e di Del Piero. Fino a Tevez, come l’innamoramento, breve ma intenso. Pogba, anche, ma pasticciato e scarabocchiato, usurpato ed insicuro.

Pare proprio che nel calcio attuale gli unici numeri che contano siano quelli dei seggiolini oppure la serie identificante la personale tessera del tifoso o quella della carta di credito con cui si pagano i gadget allo “store”. Fintanto che anche questi cessino, come la storia della “10”.

P.S. Ritirata simbolicamente la maglia 39 dalla Nazionale, il numero ricompare sulle spalle di Marrone. Non sarebbe male stampare un bel + davanti ad esso e far giocare il bravo Luca con buona frequenza in trasferta. E l’obbligo di farlo scendere in campo a Firenze.

Immagini tratte da youtube.com e wikipedia.org

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