Donnarumma (SpazioNapoli): “Il Napoli arriva bene alla prima di campionato, può dire la sua contro la Juventus”

Mancano oramai solamente due settimane all’inizio del campionato. La Juventus si presenta, ancora una volta, come la super-favorita per la vittoria finale, ma, come confermato anche da Max Allegri, gli scudetti non si vincono a luglio, ma in campo. La principale rivale dei bianconeri sarà sicuramente il Napoli, ansioso di volersi vendicare sia del finale di stagione dell’anno scorso, quando i partenopei persero il duello con la Vecchia Signora, sia dello “scippo” di Gonzalo Higuain, la punta di diamante della compagine di Sarri che si è accasato sotto la Mole.

Presentiamo, dunque, l’inizio del campionato del Napoli con Gennaro Donnarumma, giornalista di SpazioNapoli.it, che ha parlato in esclusiva alla redazione di SpazioJ.it.

Come si presenta il Napoli all’inizio di questo campionato?

“Da un punto di vista prettamente fisico, la squadra si presenta meglio dell’anno scorso. Lo si è visto nelle amichevoli estive, in cui nell’annata precedente si faceva un po’ più fatica, quest’anno i meccanismi sono più oliati ed entrati meglio nella mente dei giocatori. Gli acquisti, escludendo Milik, non inficeranno granché sulla formazione titolare; il Napoli ha perso Higuain, ma fino al centrocampo ha gli stessi giocatori della stagione precedente. Nelle amichevoli, come in quella contro il Monaco, si sono notate le verticalizzazioni per gli attaccanti o il dialogo tra gli esterni e i centrocampisti, prerogative del gioco di Sarri già note. Per quanto riguarda la prima di campionato, pur essendo vero che non si sottovaluta nessun avversario, basti pensare che l’anno scorso, da favoriti, il Napoli perse la prima con il Sassuolo, sarà un avvio soft. Di fronte, infatti, ci sarà una neo promossa, mentre sulla carta il Napoli dovrebbe giocarsi lo scudetto; la squadra di Sarri dovrebbe arrivarci bene, anche se la piazza non ci arriva come avrebbe voluto, per via dell’affare Higuain che ha lasciato un po’ di amaro in bocca e di delusione non tanto nei confronti del presidente ma quanto nei confronti del calciatore. C’è sempre una sorta di scetticismo che accompagna il Napoli da qualche anno.”

La situazione Higuain è stata più colpa del calciatore o della società?

“Ad Higuain contesto soltanto la modalità, mentre per quanto riguarda il Napoli l’impostazione della higuain-juveclausola che, secondo me, andava rivista, posta una scadenza, vietata in Italia e imposto il pagamento in un’unica soluzione, anche se ci sono poche squadre capaci di far muovere 90 milioni di euro. Nicholas è stato intelligente perché ha permesso ad Higuain di rompere con l’ambiente, quindi una permanenza era difficile da prevedere dopo quelle parole: non avrebbe rinnovato, ma avrebbe aspettato la scadenza del contratto. Un’altra società avrebbe dovuto intuire che c’era qualcosa sotto e non farsi trovare impreparata il 20 luglio, con il campionato alle porte; in questo periodo è difficile che una squadra ceda un giocatore di punta e, se parliamo di Icardi, oltretutto a una compagine dello stesso campionato. Secondo me, però, il Napoli non ha bisogno di un attaccante, Milik e Gabbiadini li terrei volentieri, il Napoli ha bisogno di rinforzi in altri reparti.”

Tra i due, chi sarà il titolare secondo te?

“Secondo me, l’investimento del Napoli, più di 30 milioni, è un chiaro segnale: non si spendono tanti soldi per lasciare un calciatore in panchina, non è la politica di De Laurentiis; Milik, tra l’altro, è l’acquisto più caro dall’arrivo di De Laurentiis dopo Higuain. Il polacco sarà titolare, con Gabbiadini può convivere a meno che non accada qualcosa di clamoroso in queste ultime settimane di mercato, che porti Gabbiadini alla cessione e Icardi al Napoli, ma questa soluzione la trovo quasi impossibile. Secondo me l’attacco sarà questo e Sarri li testerà entrambi, alimentando anche una sana competizione tra i due.”

C’è l’ipotesi di un cambio di modulo per permettere ad entrambi di giocare?

“Penso sia abbastanza improbabile, anche perché Milik e Gabbiadini sono due mancini, quindi sarebbe contraddittorio farli coesistere. Difficile il cambio di modulo anche per gli acquisti che sono stati fatti, perché Zielinski non è un trequartista e per cambiare il modulo serve un trequartista, ruolo che nemmeno Insigne può occupare. Il napoletano andrebbe confermato laddove l’abbiamo visto l’anno scorso, quando ha dato il meglio di sé. Può fare ancora meglio.”

Per quanto riguarda il mercato in entrata, cosa manca a questo Napoli?

“Al Napoli servirebbe un altro centrocampista e in quest’ottica reputo in maniera positiva Rog. Parlo di centrocampisti che sarebbero alternative, non proprio allo stesso livello di Hamsik o Allan, ma buoni per riuscire a sostituirli.  Rog potrebbe rappresentare l’alternativa di Allan, però ne servirebbe anche una di Jorginho, che non vedo in Valdifiori. Io lo terrei in assenza di altri giocatori su cui investire, perché, pur non facendo la differenza, può dare un contributo importante, non è un giocatore da buttare e conosce molto bene il gioco di Sarri. Jorginho gioca più in orizzontale, Valdifiori verticalizza di più, talvolta sbagliando, ma lo terrei almeno fino a gennaio per vedere se l’anno scorso è stato l’impatto con la piazza a scombussolarlo, assieme all’esplosione di Jorginho. L’anno scorso, ad onor del vero, era difficile rinunciare all’italo-brasiliano in quella forma, così come non si poteva fare a meno di Higuain, nonostante Gabbiadini chiedesse spazio.”

La cessione di Higuain avrà un impatto negativo sulla squadra o quest’ultima cercherà di compattarsi per mostrare di non essere Higuain-dipendente?

“L’operazione della Juve va letta in quest’ambito: i bianconeri volevano dare un segnale alla Serie A. L’acquisto di Pjanic è avvenuto a inizio giugno, quello di Higuain a fine luglio; la Roma ha avuto più tempo, ma un calciatore come Pjanic non lo sostituisci facilmente, non lo trovi con quelle caratteristiche, mentre il Napoli si è trovato alle strette, in quanto in 20 giorni non reperisci un attaccante all’altezza di Higuain; lo stesso Icardi non lo è ancora, seppure sia un ottimo prospetto. Dall’altro lato, però, sono fiducioso: il gruppo sicuramente non ha preso bene la modalità con cui Higuain si è trasferito:  è andato via un po’ come un ladro, di notte, senza dire niente a nessuno. Nella conferenza di presentazione è ovvio che non c’era spazio per la sua ex squadra, ma anche nelle settimane precedenti non è stata proferita parola. Le’unica frase di Higuain da giocatore del Napoli è stata “State tranquilli” dopo la semifinale di Copa America.  Da un punto di vista professionale, apprezzo lo sforzo e la strategia della Juve, perché questa è un’operazione condotta in pochissimo tempo senza far trapelare nulla se non la busta delle visite mediche, quando oramai era già nell’aria l’acquisto. Mettendomi nei panni del tifoso, però, anche se oggi questi atteggiamenti non contano più, Higuain e l’agente erano gli stessi uomini che nei mesi di febbraio e marzo avevano contestato l’operato degli arbitri che, secondo loro, favorivano la Juve. Ci saremmo aspettati un comportamento diverso, anche per far restare un suo ricordo. Il Napoli ha ceduto anche Lavezzi e Cavani: l’argentino è stato applaudito quando è tornato a Napoli, Cavani invece fischiato, ma, alla luce del comportamento di Higuain,  ora viene visto sotto una luce diversa, viene apprezzato perché ha scelto l’estero. L’uruguaiano, alla fine del suo terzo anno, aveva fatto capire che sarebbe andato via nel caso in cui fosse arrivata un’offerta vantaggiosa per lui, che è andato a guadagnare tanti soldi, ma a Parigi e non a Torino. Higuain è andato da chi ha pagato la clausola, la sua sicurezza era lasciare Napoli; c’erano altre squadre sul calciatore, ma De Laurentiis ha preteso i 90 milioni della clausola, che rappresentano un grande affare imprenditoriale, perché un calciatore di quasi 30 anni non sarebbe mai più stato ceduto a 90 milioni di euro; un’operazione del genere non sarebbe mai ricapitata.”

Chi sarà la sorpresa tra i nuovi acquisti? Quale sarà valorizzato al massimo da Sarri?

“Sono fortemente convinto che Milik sia un grande acquisto. Non possiamo paragonare il campionato olandese a quello italiano, ma sia Higuain che altri grandi calciatori come Suarez, all’età del polacco non avevano segnato quanto lui, 61 gol con l’Ajax. Penso possa esaltarsi, nella stessa amichevole con il Monaco abbiamo visto che non maltratta il pallone, ma anzi ragiona con la palla tra i piedi. Quello che, però, può essere l’uomo in più da un punto di vista tattico è Giaccherini, il cui acquisto, secondo me, è stato accolto con entusiasmo da Sarri. Giaccherini ha dimostrato, al di là di doti tecniche ed altro, di poter fare la differenza, lo abbiamo visto all’Europeo. Dà sempre tutto per la maglia con cui gioca; contro il Belgio, tatticamente fu perfetto, facendo un movimento per il gol dell’1-0 che mise in crisi tutta la difesa belga. Sarri lo userà sia come mezzala sia al posto di Callejon, visto che è un calciatore che, a differenza di Insigne e Mertens, si sacrifica molto. Con Hysaj potrebbe avere un buon felling; la fascia di destra del Napoli, per me, dal punto di vista tattico, è invidiabile, visto che c’è Hysaj che spinge e copre come pochi e Callejon che assicura un lavoro non indifferente. Un attaccante si può sempre rimpiazzare, perdere Callejon sarebbe stato più grave.

Gabbiadini al posto di Callejon? A Genova ha giocato anche come attaccante esterno e non ha giocato male, ma per le doti che ha, secondo me, da punta centrale può rendere di più; non verrà schierato mai in altre posizioni, anche perché Gabbiadini stesso, in altre posizioni, quando è stato schierato, non ha reso al massimo e non ha dato un contributo in più. Da punta centrale rende di più. Non penso venga ceduto, su Gabbiadini punterei. L’unica macchia, come ho detto in precedenza, è il fatto che condivide il piede sinistro con Milik, in genere si tende ad alternare.  Mi auguro non venga ceduto, perché il Napoli in avanti è apposto. Ha un pacchetto di esterni che in Italia è invidiabile, Mertens pecca solo un po’ di continuità, dovrebbe essere un po’ incisivo. Mi ricorda Lavezzi con dei piedi più educati; l’argentino era però, più continuo. L’olandese a partita in corso può spaccarti la difesa e darti quel tassello per sbloccare la partita.”

Un pronostico?

“Punterei qualcosa sul Napoli vincente in campionato. I partenopei possono dire la propria in campionato più dell’anno scorso, molto dipenderà dal mercato, soprattutto in uscita, perché l’anno scorso il Napoli aveva 13 calciatori su cui puntare, tra cui Gabbiadini che è stato utilizzato molto poco. Focalizzandoci bene sul campionato e iniziando meglio, si può fare anche meglio dell’’anno scorso. La Juventus è una signora squadra, la migliore in Italia e una delle migliori in Europa, parte in vantaggio ma le partite si decidono in campo e il campionato finisce a fine maggio. Parlare adesso è prematuro, c’è una squadra che parte in vantaggio, ma c’è una squadra che non vuole darla vinta ancor prima di incominciare, e quella squadra è il Napoli.”

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