Polpo o non Polpo, oh… pogbacco!

Questa notte avranno inizio le trentunesime Olimpiadi (ordinale rigorosamente in lettere, XXXI in numeri romani rischierebbe di sembrare una citazione dotta). Spulciando le pagine dei social networks si evince che la cosa attiri l’attenzione ad un livello praticamente zero. Il Cristo del Corcovado stende le mani sul Villaggio Olimpico, almeno lui, sempre che non lo abbia scambiato per l’ultima delle favelas sorte a Rio.

L’attenzione dei frequentatori dei social, essenza degli umori di chi “beve” alle fonti di informazione, è tutta su Pogba. “Riuscirà il nostro eroe ad imporre il proprio volere su quello di Mangiafuoco, protervo e panciuto burattinaio che manovra i fili e che mai e poi mai avrebbe messo in conto di avere un burattino così poco accondiscendente?” Lo sapremo entro il 7 agosto, forse. O anche oltre la data fatidica.

raiola e pogbaCome cambia la società! No, non la Juventus o il Manchester United. Proprio quell’agglomerato di gente che dicesi in siffatto modo. Un tempo, un romanzo popolare di tal foggia ci avrebbe tenuti incollati al televisore per 12 puntate, una sorta de “La freccia nera”, di “Sandokan” se preferite. Tra una puntata e l’altra trascorreva una settimana, ci si poteva ricaricare. Poi, arrivarono le telenovelas per le casalinghe di Voghera e dalle 14 alle 14, 20 si trovava il telefono staccato, tutti i giorni per colpa di “Beautiful”. Sempre più veloce: ora non si respira nemmeno più. Pogba parte, no resta; parte, le mie fonti sono infallibili; resta, me lo ha detto Pinco, che lo ha saputo da Pallino, vuoi mettere? Contrordine, compagni: il Polpo ci ripensa e Mangiafuoco lo va a convincere. Come? Avevamo già tolto le maglie, ci tocca ricacciarle fuori!

C’è gente che si è giocata la casa sulla probabilità che Paul rivada al Man.U. (viene da scompisciarsi dal ridere solo a pensare cosa sarebbe successo se fosse stata la dirigenza della Juve a lasciare partire un ragazzo promettente per poi ricomprarlo a queste cifre!); altra gente ha fatto voto di non guardare più Chirico, per scongiurare la partenza. Anche gli store sono divenuti veicolo di informazione, mentre i “pronto soccorso” continuano ad essere i luoghi preposti ad accogliere i bisognosi di cure mentali.

Siamo alla sceneggiata. D’altra parte il grande regista ha origini partenopee e se per il passaggio del Pipita alla Juve è facile individuare la trama in “Lacrime napulitane“, questa di Pogba sì, Pogba no, oscilla tra “Guapperia” e “Zappatore” (chi è il guappo, chi lo zappatore? forse tutti, chi più chi meno).

In mezzo a tanto esercizio di lancio di dadi per aria, c’è una cosa che conforta chi scrive. Tra 2 settimane, la Lega così ha disposto, egli si siederà al solito posto, nello stesso Stadium, trepidando per le stesse maglie. Come se nulla fosse accaduto. Con il contorno di migliaia di altri juventini sopravvissuti allo stress estivo. E, parafrasando Antonello Venditti, “Polpo o non Polpo, arriveremo a…Cardiff

Immagine di copertina tratta da rosarossaonline.org

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