Gli sfasciacarrozze

Gettàti ai margini della grande città, dove il degrado dà un senso alla loro presenza, in ampi spazi di terriccio, ghiaia ed erba casuale si svolgono gli spiazzi sui quali si ammucchiano rottami, carcasse, ruggine diffusa a strati, a mucchi quasi ad evocare come anche le cose che un tempo avevano un certo appeal fascinoso, vadano incontro al destino del declino e dell’oblio. Questi sono i luoghi degli sfasciacarrozze, dei demolitori in altri termini, luoghi della mente a ben vedere.

Fuor di metafora, ci sono altre categorie di “necrofori” della lamiera. Un poco alla volta e sarà chiaro. Domanda. Chi ha detto: “La Juventus è una grande squadra e farà un mercato in entrata per potenziarsi ancora di più”? Piccolo aiuto: il suo nome si abbrevia in Beppe, dalle parti di chi scrive ed il suo cognome inizia per ‘Mar’ e finisce per ‘otta’. Dunque il massimo dirigente dei bianconeri, dopo il presidente naturalmente, non parla di megarivoluzione, di smobilitazione, di ridimensionamento.

Pronti via, it’s market time. E subito arrivano Pjanic dalla Roma (rivale storica indebolita) e Dani Alves, che ha preso un aereo in un nanosecondo venendo a conoscenza dell’interessamento juventino. A Barcellona il clima era cambiato nei suoi confronti e per giocare la chance della rivincita non ha scelto il Chelsea o il Manchester City. E’ atterrato a Caselle così come era vestito. Per i bagagli, con comodo…

Sorpresi? Nemmeno tanto se si fosse dato retta alla dirigenza bianconera che aveva parlato di un numero esiguo di rinforzi mirati, poiché era diventato arduo potenziare un gruppo già forte.

Altra domanda. Chi ha detto: “Con Conte prendo volentieri solo un caffè, ma niente di più”? Aiutino: dopo una rete segnata, invita i parolai a sciacquarsi la bocca. Indovinato, eh! Terza domanda. Chi ha dichiarato: “Pogba ci ha confidato di trovarsi bene da noi e non ci ha mai chiesto di andare via“? Il già citato ‘Mar’ + ‘otta’ (niente a che vedere con il “bar Giggia”)

Qualcuno ci deve spiegare che ci azzeccano tutte le cifre faraoniche e le notizione di magheggi tanto articolati quanto fantasiosi che si stendono per chilometri quadrati di carta stampata. Non pare vero che ci sia così tanta materia per vivere di fantasia per così tanto tempo. E poi, ammettiamolo, troppo forte è la tentazione di ricavare un angolo di visibilità sparando balle spaziali da mane a sera. Per carità, sempre meglio che sparare pallottole.

Proprio a questo punto gli sfasciacarrozze entrano in azione. Sorge pietà di quelli “rosei”, lo devono fare per contratto e come tentativo alquanto velleitario di cacciare un cuneo dentro un meccanismo perfetto, che da 5 anni non li fa dormire e che sembra avere tutte le intenzioni di farli vegliare ancora a lungo. Sorge pietà di “giornalisti tifosi” che tentano lo sfascio presunto per attaccarsi a qualche speranza. Eppure, in uscita dalla Juve viene segnalato il solo Padoin, bravo e dedito, ma non certo un fenomeno. Morata, se proprio proprio si vuole essere precisi, non è stato ceduto, ma restituito e con plusvalenza. Ah, ci comunicano che pure Lapadula non fa parte del progetto Juve: il loggione dei picconatori e dei piantamazzate è in festa.

Ma quando gli sfasciacarrozze sono addetti all’informazione di fede juventina sorge un senso di perplessità, confinante con la nausea. Perchè mai la Juventus dovrebbe smobilitare, se la società punta al 6° scudetto consecutivo e ad una grande Champions? Sono le affermazioni di mister Allegri di ieri a JTV. Volete mettere il fascino di Guardiola o di Conte, rispetto ad un allenatore che tiene un profilo basso e vince 5 trofei in 2 anni? Quisquilie, pinzillacchere…

Ora poi non bastano più i 110/115/120 milioni per il Polpo (se i soldi lievitassero così facilmente, non andremmo più a lavorare), stanno prendendo piede i 45/50/60/65 per Bonucci. In due giorni l’offerta è aumentata del 50%. Nemmeno su Giove o su Saturno… Tanto i soldi sono degli sceicchi, mica di chi spara le notizie. Eppure è semplice: compra chi ha i soldi (la Juve) e vende chi ne ha bisogno (la Roma). Richiama chi “recompra” (e paga cash) e incassa chi ha preteso clausole vantaggiose (la Juve). La Juve ha bisogno di fare cassa? Versa in condizioni disperate? Ha necessità di consegnarsi ai cinesi? Macché, con arti da prestigiatori della parola, gli addetti alle mazzate sulle povere lamiere, sono intenti a convincere i gonzi, disponibili a credere all’incredibile.

Questi ultimi sono coloro di cui non solo non si deve avere pietà e viene spontaneo chiedersi a quale livello di follia siano arrivati per peropare la causa di un Pogba e di un Bonucci inglesi (Juvexit?). I siparietti di Paul e di Patrice dopo la semifinale di Marsiglia non hanno fondamenti, solo facciata. Le dichiarazioni di Bonucci che si legherebbe al cancello dello Stadium? Tutto falso, qui si demolisce. Falso anche il fatto secondo cui Morata tornerebbe indietro volentieri. Il Real non ci sente e la Juve saluta Alvaro, non si sa mai.

leonardo-bonucci-dopo-un-gol-alla-romaSiamo ancora in una situazione fluida e magmatica. La sensazione però che prende piede è che il 1° settembre la lista degli sfasciacarrozze sarà nutrita. In ordine alfabetico saranno esposti di fronte alle corbellerie estive, tanto per scrivere o affermare qualcosa, di cui sono stati capaci; in ossequio a quella insana abitudine italica di sfasciare ciò che di buono c’è. A meno che, cosa assai più probabile, non finisca tutto in una catarsi fatta di “l’avevo detto”, “lo avevo previsto”, “non mi stupisco”. E via così, verso altre carrozze da sfasciare.

P.S. Come userebbe la Juventus la montagna di denaro introitata? I soldi non crossano, non battono punizioni, non tirano da  fuori area. Ed una volta saputo in giro che a Torino si cercherebbero sostituti, chi non alzerebbe il prezzo dei propri “vendibili”, complicando la faccenda in corso GalFer? Stiamo pur tranquilli che qualche estimatore di Draxler disposto ad inventare una trattativa, si troverebbe velocemente, contro ogni più plausibile evidenza.

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