Germania-Italia, le pagelle degli azzurri: cuore e amore, bravi tutti

Il calcio è così. Maledettamente, inconsolabilmente, meravigliosamente così. La Germania passa alle semifinali: incontrerà una tra Francia ed Islanda, perché poi ci sono altre storie che continuano, altri mondi che sognano, altri palloni che rotolano. Sì, l’Italia si deve arrendere: lo fa al termine di 120′ di sofferenza, cuore, orgoglio. Lo fa dopo aver riacciuffato una partita con un rigore di Bonucci, dopo la prima mezza disattenzione lì dietro. Lo fa e cade dal dischetto. Decisivi gli errori di Bonucci, Darmian, Zaza e Pellé.

BUFFON 8 – Le lacrime sono un nodo in gola che non sai sciogliere. Tiene in gara i suoi con un miracolo sul duo Gomez-Chiellini, ai rigori è il solito highlander. Sul sinistro di Hector, quasi preso, termina la sua ultima partita agli Europei.

BARZAGLI 6 – Gomez non si gira, Muller resta poca roba per tutto il tempo. Ampi meriti, i suoi. Resta comunque l’amaro per quel gol, forse evitabile. E la roccia si scioglie, dicendo addio, chiudendo una storia infinita.

BONUCCI 7 – Gli attributi infiniti: il calcio di rigore che pareggia i conti, la freddezza e la voglia con cui va a batterlo. Spiegano tanto, anche il dispiacere per quel dischetto tanto importante quanto beffardo sul finale…

CHIELLINI 7.5 – Muller lo accusa di recitare, ma Giorgio è una maschera di forza, potenza ed abnegazione. Superbo in ogni contrasto, vivo in ogni parte del gioco. Imponente.
ZAZA 4 – Entra per il rigore, rincorsa da ricovero e sinistro da dimenticare.

FLORENZI 6 – Male sul gol, poi rimedia di corsa e di cuore. Corre troppi rischi, soprattutto dietro: non è un terzino, e si vede. Da applausi, tuttavia, le sue galoppate.
DARMIAN 5 – Tiene botta, pure bene. Il rigore gli brucerà a lungo.

STURARO 6.5 – Siamo stati tutti con Stefano, dal primo all’ultimo istante. Lui ha ripagato scazzottando e tenendo botta, chiunque gli girasse nei paraggi. Enorme in alcuni frangenti del match.

PAROLO 7.5 – Qualità, tanta. Quantità, tantissima. Il re della doppia fase prende finalmente le sue responsabilità e dirotta il gioco. Uomo vero.

GIACCHERINI 7 – Meno qualità, più corsa e fisico (sì, avete capito bene). Resta il migliore della spedizione azzurra: non c’è dubbio che abbia mai tenuto davvero. Ventura ha una base solidissima da cui ripartire.

DE SCIGLIO 6.5 – Mai un intervento fuori posto, mai in ritardo, sempre puntuale e preciso. I fantasmi dei due anni passati sono vecchi ricordi: resta l’amarezza di stasera, ma la consapevolezza di aver dato tutto. Pure di più. bonucci

EDER 6.5 – Serpentine e fraseggio stretto, gioco di prima e talento da vendere. Conte gli aveva dato l’Italia: lui l’ha ripagato a sprazzi. Il domani può essere ancora di Eder?
INSIGNE 7 – Tempo di prendersi questa squadra sulle spalle. Definitivamente.

PELLÉ 5 – Non meritava di uscire così. Non meritava di addossarsi quella spocchia. Lui, così umile, così lavoratore. Non meritava di calciare quel rigore: però l’ha fatto. Arroganza compresa. E ingiustificata.

CONTE 9 – Ha riconsegnato una selezione di lavoratori al calcio vero, trasformandola in una squadra. Unita, forte, organizzata. Il suo lavoro è stato furiosamente bello. Come il suo Europeo.

CriCo

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