“Recompra”: possibilità o spada di Damocle?

Ormai è ufficiale, dopo due stagioni in bianconero, Alvaro Morata lascia la vecchia signora per ritornare alla casa madre, al Real Madrid, che ha esercitato la tanto discussa recompra per 30 milioni di euro per riportare lo spagnolo a Madrid. Alvaro arrivó a Torino come un giovane dalle belle speranze, nonostante avesse già vinto una Champions. Torna a Madrid da potenziale campione, da giocatore affermato e decisivo. Si è guadagnato anche il posto da titolare in nazionale, nella Spagna e non in una squadra qualunque, le ultime prestazioni ci spiegano pure perché. A questo punto la recompra è un vero rimpianto per la Juve. Già, la recompra. Sempre più diffusa nel mercato, rischio o pericolo potenziale, ma anche guadagno economico e non solo.

Effetti positivi. Grazie alle insistenze del Real Madrid, la Juve non potendo acquistare Alvaro, dovette optare per la recompra. La cosa positiva di questo istituto, diffuso nel mercato, è il permettere al calciatore di esprimersi, di giocare, fare esperienza, ma anche di sbagliare e poi rialzarsi. Probabilmente, anzi sicuramente, senza i due anni in bianconero Morata non sarebbe il Morata di oggi, e lui lo sa. Chi esercita la recompra nella maggior parte dei casi cede un giocatore in rampa di lancio e acquista un potenziale fuoriclasse, o almeno un giocatore maturo e pronto. Questo è proprio il caso del Real Madrid.

Effetti negativi. Chi invece subisce la recompra, si trova a fare a meno di un calciatore che invece è pronto al salto di qualità, o come nel caso di Morata, è stato decisivo a tratti meraviglioso. La recompra è una scommessa, è vero, ma può far male più di un acquisto sbagliato. Vedere una rana diventare principe, senza nemmeno un bacio, e vederlo andare via può fare più male di un uccello che non prende il volo. Non per una provinciale, ovviamente. Tutt’altro discorso per un top club del calcio mondiale, meccanismo più difficile da digerire, da accettare.

…dulcis (non tanto) in fundo. Tutto dipende, però, dal calciatore in questione. Col senno di poi è impossibile esprimersi. Dire se la recompra può o meno essere un “mezzo da Juve” lo è ancora di più. Peró passi Morata, e ci può stare. Ma che non si ripeta più il dover strappare dal proprio orticello uno dei fiori più belli, dopo averlo coltivato e protetto con cura, come una semplice compagine di seconda fascia. Morata adesso è andato, ed era inevitabile. Ci mancherà? Chi meglio di lui può dirlo. Se guarda sulla sua nuova panchina, troverà un ex calciatore, fuoriclasse immenso. La Juve fece a meno di lui e continuó a vincere. Non ci resta che dire: è stato bello finché è durato, ciao caro Alvaro, spero che non ci mancherai.

Aristide Rendina

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