La cattiveria gratuita del tifoso ferito

Miralem Pjanić è ormai a tutti gli effetti un giocatore della Juve. Un grande, grandissimo colpo di mercato messo a segno da Marotta & C. di cui ormai si conoscono cifre, dettagli, prezzo pagato per il cartellino, durata del contratto e stipendio al giocatore. A ruota si è inevitabilmente scatenata anche l’onda del web, nel bene e nel male di chi sponda Juve accoglieva a braccia aperte il nuovo arrivato e di chi sponda Roma non ha esattamente digerito l’operazione in uscita.

La rabbia romanista: che il passaggio del giocatore bosniaco in bianconero non fosse proprio ben visto dalla piazza romana lo si sapeva da tempo. Non è di molti giorni fa la dichiarazione resa da Nainggolan ai microfoni di una tv locale romana e ripresa anche da “Striscia la Notizia” in cui diceva esplicitamente “Se Pjanić va alla Juve non gli parlo più”. Praticamente l’edizione aggiornata e corretta del “Non ti faccio più amico” di quando si litigava da bimbi. Il centrocampista belga si è reso in diverse occasioni protagonista di dichiarazioni e tweet quantomeno discutibili, dal famoso “meglio uno scudetto con la Roma che dieci con la Juve” all’ancor più famoso “ooooooops” con tanto di faccina che ride twittato in occasione della vittoria della Roma all’Olimpico all’alba del campionato. Uscite che si sono rivelate armi a doppio taglio, perché lo scudetto con la Roma in definitiva non lo ha mai vinto e perché quel tweet di scherno sarebbe poi diventato virale, il maggior appiglio di sbeffeggio da parte dei tifosi della Juve a fine campionato quando sappiamo bene come sia finita e la Roma è arrivata addirittura terza. Ora sembra che persino lui possa lasciare la Capitale e che (forse proprio per questo) abbia anche ritrattato sul non parlare più all’ormai ex compagno, dicendo che in definitiva saranno ancora amici.

La furia insana dei tifosi: dall’altra parte c’è lo sfogo inopportuno ed inaccettabile dei “tifosi” romani, che hanno riversato tutto il loro livore prima nei confronti della Società e poi contro il ragazzo, tacciandolo di tradimento manco fosse un disertore della chiamata alle armi o uno Schettino qualunque che abbandona la nave che affonda. Il vaso di pandora si è aperto dopo che Pjanić poche ore fa ha postato su Facebook un saluto, peraltro molto garbato come sembra essere lui, alla città e ai suoi tifosi, che si chiudeva così: “Ricorderò sempre con affetto i tifosi e gli amici che lascio nello spogliatoio e in città, anche ora che inizio questa nuova avventura. Ciao, Roma.” Apriti cielo. I commenti, o almeno molti di questi, non possiamo nemmeno riportarli. Vi diciamo solo che qualcuno gli ha augurato tutti gli infortuni che possiate immaginare, possibilmente tutti insieme. I più delicati gli hanno dato per assurdo del “non professionista”, quando invece ha semplicemente esercitato un suo diritto previsto nel contratto, peraltro facendo tutto alla luce del sole e chiedendo lui la cessione e indicando anche la squaBanner_editoriale_Dario_Ghiringhelli1dra di destinazione. E poi si sprecano i paragoni con Totti, vera storia del calcio contro, la mercenarietà del giovane neo juventino. Certo: come non paragonare un giocatore nato a Roma, tifoso della Roma, che ha sempre e solo giocato nella Roma, con un ragazzo non solo non romano ma nemmeno italiano, arrivato nella capitale come giocatore qualunque dal Lione 5 anni fa, mai nemmeno troppo esaltato dalla piazza al contrario del Capitano o dello stesso Nainggolan e che adesso ha deciso di dare una svolta alla sua carriera. Nel momento in cui scriviamo ci sono 4209 commenti e ben oltre la metà sono offese e insulti. Se avete il “piacere”, andate a leggervene qualcuno. Purtroppo, come abbiamo detto, molti non possiamo nemmeno riportarli per presenza di insulti, parolacce, quasi minacce. Qualcuno, qualche rarissima mosca bianca che semplicemente lo ringrazia e lo saluta, per fortuna c’è.

Quando si parla di calcio malato, abbiamo in mente anche questo. I giocatori hanno 10-15 anni di carriera davanti e a volte devono, o semplicemente possono, fare delle scelte. Quella di Pjanić è stata di fare un salto in avanti nella sua carriera di (ottimo) giocatore.

Dario Ghiringhelli (@Dario_Ghiro)

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