Belgio-Italia, le pagelle degli Azzurri: fenomeno Bonucci, cuore Giak

Non partiva favorita, la Nazionale: non importa. Non è neanche la Nazionale più amata di sempre: non importa. Importava vincere, eccome se importava: di cuore, di grinta, da italiani. Perché l’Italia è sempre un osso duro. E lo dimostra, col Belgio: Giaccherini e Pellè regalano partita, tre punti e testa del girone. Ma ecco le pagelle degli Azzurri, operai e vincenti.

BUFFON, 6.5 – È la certezza, l’orgoglio, la rabbia: prima dice di no a Nainggolan, poi cala la saracinesce. E sbraita con l’arbitro, che proprio pare non fischiare a favore dell’Italia. Da condottiero.

BARZAGLI, 6.5 – Ecco: è la spalla perfetta di Gigi. Che se lo porterebbe dietro ovunque, pure in guerra: perché Andrea è una roccia vera, tanto che Hazard poco può al suo cospetto.

BONUCCI, 8 – Fenomeno. Che gli vuoi dire? Difende, imposta, fa assist. Vince. È lui il faro di questa Nazionale, forse senza Pirlo, ma con uno così in difesa. Perfetto, Leo.

CHIELLINI, 6.5 – È che quell’irruenza se la porta dietro, attaccata addosso. Ma alla fine Chiellini è questo: chiude, fa sentire i tacchetti quando serve, forse fa pure imprecare un po’ – troppo – Conte. Insomma: rude, ma efficace.

CANDREVA, 7 – Corre, tanto: è come l’anima di quest’Italia. E come quella del suo allenatore: guerriero, non molla mai, poi si prende pure la soddisfazione dell’assist.

PAROLO, 6.5 – Partita intelligente, di testa e sacrificio. Che poi è quello che gli chiede Conte. Smista, crea, prova a inventare: il campo non gli è amico, ma lui dice la sua.

DE ROSSI, 6 – Troppo schiacciato alla difesa, tanto che Conte si fa sentire – ad alta voce pure. Deve essere lui a iniziare l’azione, ma la sua presenza è comunque fondamentale.
THIAGO MOTTA, sv – Il dieci più chiacchierato della storia ha troppo poco tempo per incidere: ne avrà modo. In positivo, magari…

GIACCHERINI, 7.5 – Non inizia benissimo, anzi: sbaglia, pure abbastanza. È che poi quel controllo, sull’assist al bacio di Bonucci, cambia tutto: musica, pensieri, partita.

DARMIAN, 5 – Male, troppo: è l’alter-ego di Candreva. Sbaglia, mette a rischio il vantaggio italiano. Il risultato? Una doccia anticipata.
DE SCIGLIO, 6 – È tornato più forte, dopo un periodo difficile: ha avuto la possibilità di farsi notare, dalla panchina, ora punta a prenderselo, quel posto. Pulito in un paio d’occasioni.

PELLÈ, 6.5 – Luci e ombre: un paio di errori tecnici, che avranno fatto infuriare tutti. Pensate l’altro pugliese, quello in panchina. Ma il gol è come un bel bicchiere di vino: fa dimenticare e fa felice. Magari non uno, su…

EDER, 6 – Svaria per tutto il campo: morde le caviglie, pure esagerando a volte. Anche se magari sotto porta non è lucidissimo, ma l’impegno è da premiare.
IMMOBILE, sv – Avrà le sue chance per mettersi in luce, nel torneo. È propositivo, però: buon segnale.

CONTE, 8 – L’hanno vinta i suoi ragazzi, e pure lui: poche chiacchiere. Sì, suoi: perché nessuno ci credeva, in loro. Ora saranno i ‘nostri’, ma ieri erano un corpo estraneo. E l’ha vinta lui, sì: quest’Italia ha il suo cuore, la sua grinta. Che non si ferma, come il sangue sul suo volto. E che non dia fastidio Castellacci: qua c’è un Europeo da giocare, sudare, vincere.

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