Italia-Scozia, euro-ritocchi per Conte: 4 registi per una sola maglia. In attacco Eder-Pellè

Con l’Europeo che incombe, e la lista dei 23 convocati definitivi da consegnare martedì all’Uefa, è difficile considerare amichevole Italia-Scozia di stasera, gara dalla quale Conte aspetta molte risposte. Come riporta la Gazzetta dello Sport sull’edizione odierna, sembrano tre i dubbi da sciogliere, a centrocampo e in attacco, prima della partenza per la Francia. L’esame di stasera, al caldo di Malta, riguarda soprattutto De Rossi e, con effetto domino, si allarga a Montolivo, Thiago Motta e Jorginho. In attacco, invece, grandangolo su Eder, lontano parente, dopo mesi di panchina interista, di quello decisivo nelle qualificazioni. Fallire quest’esame può essere fatale: il calendario non offre esami di riparazione. E la Scozia, 40a nel ranking Fifa, ma reduce dal doppio successo contro Rep.Ceca e Danimarca, non sarà uno scherzo

SCELTE IN MEZZO – De Rossi, Jorginho, Montolivo e Motta: in teoria, quattro in ballo per due maglie. Ma Conte potrebbe sacrificare una mezzala (Bonaventura, Sturaro e Benassi si giocano un posto) per un play in più. Jorginho resta alla finestra: dei quattro, è quello senza problemi fisici, ma ha meno esperienza. Nessuno in Europa ha la sua percentuale di passaggi compiuti: fantasia non illimitata, ma palla spesso al sicuro. Conte non è ancora convinto, ma per togliersi i dubbi dovrà concedere, si presume, qualche minuto anche al play esaltato da Sarri.

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POCHI GOAL – In attacco sembrano fuori discussione Pellè, Zaza, Immobile e anche Insigne. Il c.t. non vorrebbe rinunciare alla quinta punta, soprattutto uno come Eder che, faccia alla porta, dribbling, velocità, scambi di prima con Pellè, può essere devastante. Ma l’interista fatica a ritrovare condizione fisica e psicologica: è sotto esame insomma. Gli errori in partitella hanno preoccupato Conte che si ritrova da tempo una squadra con un indice di pericolosità (occasioni create) altissimo, ma con pochi gol in proporzione. Il braccino sottorete è corto. E non si va avanti se non si aggiustano mira e cattiveria, soprattutto per un’Italia che attaccherà con i due esterni in linea con le punte e quindi offrirà tanti cross e diagonali in area.

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