Prove di Euro 2016, ecco cosa ha in mente Conte: tra sistemi di gioco e mentalità

Il prossimo 10 giugno si darà il via alla massima competizione continentale per le nazionali di calcio: gli Europei, che avranno la Francia come terra ospitante. Nella giornata di oggi, il ct Antonio Conte ha stilato la lista dei convocati per il raduno in vista dell’impegno in programma. Tra le doppie sedute già stabilite, i carichi di lavoro e i metodi adottati, sono saltati all’occhio dei più attenti i nomi dei “prescelti”.

conteNESSUNO È SICURO – Eccezion fatta per i tre portieri e il terzetto difensivo della Juve, i certi del posto in aereo per la Francia sono pochi, pochissimi. Potremmo salvare Florenzi, Candreva, Thiago Motta, El Shaarawy, Darmian ma poi avremmo difficoltà a fallire nelle supposizioni perché potremmo citare alcuni che alla fine guarderanno le partite da casa. Non ci va di scommettere sulla presenza di Bonaventura ad esempio, potremmo perdere anche se puntassimo un euro sulla permanenza di Rugani ed Ogbonna. Un metodo soltanto potrebbe farci capire i piani del selezionatore pugliese: analizzando gli 11 ruolo per ruolo, in senso ai sistemi di gioco adottabili.

Italia_esultanza_insigne_bernardeschi_SJPROVE TATTICHE – Più dettagliatamente, sarà spiegato il metodo preso in esame. Supponiamo un 4-3-3, non resta che associare i nomi ai fatidici numeri scritti sulla lavagnetta. Buffon, manco a dirlo è una difesa composta da Bonucci-Chiellini (Barzagli in alternativa o a destra) e De Sciglio/Darmian sulla corsia mancina. Nel mezzo del campo, De Rossi lotta con Parolo per affiancare T.Motta e Montolivo. Ruolo chiave lo avrà Florenzi che può agire sulla corsia di destra sia da terzino che da esterno alto, o più propriamente da mezzala, ruolo che ha svolto alla grande con dedizione ed impegno. In avanti è un rebus: Candreva ed El Shaarawy potrebbero agire sulle corsie, attaccando ai fianchi e sfruttando spazi e torri di testa che probabilmente spetteranno a Pelle’.

IPOTESI 2 –  Il 3-5-2 è il marchio di fabbrica del tecnico leccese, allora spazio al trio difensivo juventino con Florenzi e Darmian larghi e il solito dubbio al centro. Fuori dai piani sembra essere Benassi e Jorginho, con Bonaventura che rappresenterebbe la soluzione del trequartista o dell’esterno. Sembra remota l’ipotesi di adattarlo a mezzala, così come per Giaccherini. Forse uno dei due tornerà a casa, perché simili e troppi per un posto solo. La punta potrebbe essere Immobile, con Insigne/Eder a lottare per affiancare il centravanti. Le due messe punte sono abili a ritagliarsi spazi importanti, freddi nel cercare la porta e concreti nelle soluzioni dai 20-25 metri.

Si sente spesso parlare di un Conte che non ha uomini di qualità ma, come si nota, si ha difficoltà a tagliare il gruppo e limarlo quanto meno possibile. Motivazioni e orgoglio sono le prerogative del mister: la squadra malgrado le assenze sarà una spina nel fianco per le favorite del torneo comportandosi da “Italia” quando la competizione entra nel vivo. Del resto, lo insegna la storia.

Simone Di Sano

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