Alvaro, por favor: resta in bianconero!

Sguardo sereno, sorriso innocente e occhi che si guardavano attorno curiosi. Quando Alvaro Morata arrivò in bianconero nel luglio 2014 sembrava un ventunenne qualsiasi che affronta una nuova avventura con l’entusiasmo che solo i giovani possono avere. Un ragazzo semplice, umile, ma allo stesso tempo consapevole delle sue qualità: sapeva di essere bravo, sapeva che in quella Champions League appena vinta col Real Madrid anche lui aveva una piccola parte di merito e sapeva di avere davanti a sé un futuro radioso. Da affrontare però con una nuova maglia, con un nuovo allenatore, in un nuovo campionato. Testa bassa e lavorare, senza mai dimenticare il sorriso: Alvaro ha iniziato così la sua avventura in bianconero, senza pensare un attimo a quella recompra maledetta che oggi, probabilmente, non lo fa dormire tranquillo.

CHE STORIA – Morata si prese con coraggio la maglia numero nove e, dopo qualche problema fisico e il normale tempo necessario per ambientarsi, conquistò anche i tifosi. Lo spagnolo tolse il posto da titolare al suo “fratello maggiore” Fernando Llorente al fianco di Carlitos Tevez, trascinando la Juve in una stagione pazzesca arrivando anche a sfiorare una personale doppietta di Champions che sarebbe stata storica. La stagione successiva iniziò con qualche difficoltà in più, anche per alcuni problemi personali che l’hanno reso scuro in volto per alcuni mesi. Nel giro di poco, però, nella vita di Alvaro è tornato il sole e, pur stando spesso in panchina col nuovo amico Zaza, lo spagnolo è tornato a fare quello che gli riesce meglio: segnare e sorridere. Morata City-Juve 1-2

INNA-MORATA – Tanti gol, sì, ma non soltanto. La tifoseria bianconera si è innaMORATA di Alvaro soprattutto perché ha capito perfettamente che cos’è la mentalità Juve, colorando di bianconero il suo cuore già dopo poche partite. In campo Alvaro ha sempre dato l’impressione di dare tutto quello che aveva per quella maglia, senza mai mollare un centimetro. Anche quando doveva stare più lontano dalla porta perché veniva schierato largo a sinistra oppure perché entrava nel finale di gara con un risultato da proteggere, Morata ha sempre lottato come un gladiatore su ogni pallone: quello sguardo sereno e allegro in campo si trasforma in quello glaciale di un killer. E per gli avversari sono guai seri.

SE FOSSE AL REAL… – Oggi, però, dopo due anni di amore tra Alvaro e Juve, il futuro di Morata sembra sempre più lontano da Torino. Il Real Madrid sembra infatti assolutamente intenzionato ad esercitare quel famoso diritto di recompra fissato a trenta milioni, ma non per puntare su Alvaro nella prossima stagione, bensì per fare cassa cedendolo a qualche club inglese o francese. E a questo punto, senza tanti giri di parole, l’appello a Morata è semplice: por favor, resta alla Juve. Perché se il Real volesse davvero trattenere lo spagnolo, dirgli di non andare sarebbe quasi crudele: un ragazzo nato e cresciuto a Madrid non può che sognare di diventare protagonista nel Real e se Morata ne avesse la possibilità meriterebbe assolutamente di andare. Il suo futuro, però, sarà sicuramente lontano dal Santiago Bernabeu. dybala-morata

RESTA, ALVARO! – Forse da Madrid ci passerà, ma come se fosse un pacco postale da rispedire da qualche altra parte, senza nemmeno aprirlo. Certo: PSG, Chelsea o Arsenal sono tutte destinazioni prestigiose, ma davvero lo sono più della Juve? Davvero ci sono più possibilità di vincere la Champions lì rispetto alla Juve? Davvero vale la pena ricominciare da zero in una squadra e in un campionato nuovo quando c’è una tifoseria intera innaMORATA di te? A Torino c’è un progetto che gravita anche intorno a lui: Morata, Dybala e Pogba sono i pilastri della Juve del futuro, sono i protagonisti di oggi e quelli di domani, rappresenteranno la Juve dei prossimi dieci anni! Queste cose, caro Alvaro, le sai bene. E allora rimani, punta i piedi, alza la voce col Real, fai capire a tutti che il tuo futuro è in bianconero! Perché è vero che grazie alle carte firmate il Real Madrid ha il coltello dalla parte del manico, ma non possono ignorare la tua volontà: la tua posizione ha un peso molto importante. Caro Alvaro, la palla ora è tra i tuoi piedi: segna il gol più importante, resta alla Juve.

Alessandro Bazzanella (@AleBazzaJ18)

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